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Scuola di biliardo: La posizione del corpo

"Come ottenere una corretta impostazione sul biliardo"
 

Iniziamo a parlare della parte tecnica del gioco del Pool, facendo un paio di premesse. Questo metodo di insegnamento si basa sugli insegnamenti di Jerry Briesath, il fondatore della scuola di biliardo più famosa al mondo (The Pool School) e uno dei migliori, se non il migliore, allenatore americano in assoluto.
Briesath, dopo aver studiato per molti anni i più forti giocatori del mondo, ha messo a punto un modello d’insegnamento, in cui ha riunito tutte le caratteristiche e le modalità necessarie per imparare nel tempo più breve a giocare a Pool, riuscendo a trovare risposte logiche e di facile comprensione per tutte quelle domande che più frequentemente vengono poste dai principianti.

Ovviamente, come in tutti gli sport, esistono delle eccezioni, cioè giocatori dotati di grande talento naturale, i quali, iniziando giovanissimi, dopo molti anni di pratica, nonostante non abbiano una tecnica perfetta, riescono ad avere dei buoni, se non addirittura ottimi, risultati.
È chiaro che, iniziando in giovane età, con molto talento naturale e non facendo altro tutto il giorno, si può arrivare ad un buon livello adottando qualsiasi sistema di gioco, ma solo unendo queste prerogative ad un sistema di gioco adeguato, con conoscenza e tecnica che si diventerà un fuoriclasse. Inoltre, nella maggior parte dei casi, senza appunto un sistema adeguato, sarà difficile arrivare ad un certo livello e sicuramente occorrerà molto più tempo e … «forse». Imparare da uno di questi campioni non è facile, in quanto i loro movimenti sono molto particolari e personali. È sicuramente più facile imitare il modo di camminare di un soldato che marcia, che non quello di Totò o di Mr. Bean, tanto per fare un esempio. Comunque, al di là di queste eccezioni, è assai meglio e sicuramente più facile imparare seguendo un metodo appropriato, magari il più semplice possibile. E questa è appunto la prerogativa principale del sistema proposto in questo libro.

Tornando alla parte «tecnica» del gioco, prima di approfondirne i concetti, è necessario illustrare in modo dettagliato l’elemento principale che le fa da supporto, cioè la posizione del corpo.


La posizione del corpo

Una posizione del corpo ottimale ed un corretto uso della stecca sono due delle prerogative di base più importanti che un giocatore deve rispettare per arrivare ad un alto livello di gioco e, sopratutto, per poterlo mantenere nel tempo. Il servirsi di una buona posizione del corpo e di prese ottimali, a seconda della situazione, è di grandissima importanza per arrivare ad ottenere una «riproduzione» del gioco, sia nell’imbucare le bilie che nel posizionare la battente. La regola più importante per una buona posizione del corpo (si evita la definizione «posizione perfetta», più avanti vedremo il perché) è senza dubbio quella che risponde al seguente semplice postulato:

quando, nella posizione assunta, ci si sente a proprio agio, allora si ha sicuramente una buona posizione


La posizione del corpo ideale

Dato che i giocatori hanno diversa statura e diverse proporzioni morfologiche è molto difficile stabilire una posizione che sia ideale per tutti. Per questo si può affermare che «una posizione ideale del corpo non esiste». Esistono però degli importanti canoni da seguire per poter arrivare alla propria «posizione ideale».

Qualsiasi posizione del corpo che possiede questi quattro canoni si può ritenere accettabile e corretta:

- comoda
- stabile
- che consenta un movimento ottimale della stecca
- che consenta totale libertà di movimento della stecca

diagramma

Per poter imbucare le bilie e posizionare la battente in modo ottimale è necessario rispettare la condizione di comodità e di stabilità della posizione del corpo.

Una posizione comoda e stabileposizione corretta dei piedi

Nella maggior parte dei casi si ottiene una posizione comoda e stabile quando il peso del corpo è ripartito al 50% su entrambe le gambe, non importa che esse siano distese o piegate. Nel caso una gamba venga sottoposta ad un lavoro più gravoso dell’altra, inevitabilmente, si arriva ad un punto in cui la stessa darà segni di stanchezza, con conseguente perdita di comodità e di stabilità. Per avere un buon equilibrio si devono posizionare i piedi come se si volesse riempire un rettangolo.


Posizione dei piedi e delle gambe

Una posizione da consigliare è quella dell’illustrazione precedente, la quale può variare, a seconda dell’altezza e della lunghezza delle gambe. Più alto è il giocatore e maggiore sarà la distanza tra il piede destro e quello sinistro. Ciò che importa è che i piedi siano distanziati quanto basta perché il giocatore non avverta la sensazione di una possibile perdita d’equilibrio.

Approccio al tavolo corretto


Posizione del corpo comoda e stabile: come si può notare, il piede destro nella foto qui sotto non ha perfettamente la stessa inclinazione di quello raffigurato nell’illustrazione precedente, ma si tratta di una variante personale accettabile.

Corretta impostazione


Se il rettangolo immaginario, entro il quale posizionare i piedi, dovesse assomigliare a uno di quelli delle illustrazioni sottostanti, ne deriverebbe sicuramente una tecnica di tiro sbagliata, causa un’errata posizione degli arti inferiori. Una buona procedura per trovare la posizione ideale dei piedi e quindi del corpo, è quella di immaginasi di viaggiare su di un autobus o su di una barca, senza avere la possibilità di aggrapparsi da nessuna parte. In tali frangenti, l’istinto naturale del senso dell’equilibrio, fa sì che i piedi si spostino automaticamente nella posizione più stabile possibile. Nelle illustrazioni a) e b) vediamo la posizione di giocatori che stanno troppo paralleli al tavolo. Questi si troveranno in una posizione sicuramente scomoda e quasi sempre accompagnata da un movimento della stecca non perfettamente diritto, dato che, in questa posizione, si troveranno costretti a muovere la stecca troppo vicina al corpo. Nelle illustrazioni c) e d) vediamo giocatori che sembrano stare in equilibrio su di un’asse, queste posizioni sono molto instabili, specialmente la c).

Il grafico e) mostra una posizione all’apparenza stabile, però anch’essa, essendo troppo parallela al tavolo (tipo le illustrazioni (a) e (b), può causare una tecnica di tiro non perfettamente rettilinea.

posizione errate


Entrambe le gambe devono sopportare, nella stessa misura, il peso del corpo. Il fatto che entrambe le ginocchia vengano piegate o meno, oppure che si fletta una sola gamba, sono varianti personali accettabili, purché il peso sia comunque equamente ripartito e la posizione risulti comoda e stabile. Nei tiri dove il giocatore si sporge sul tavolo, può avvenire che la gamba davanti venga chiamata a fare una mole di lavoro maggiore. In questi tiri, può inoltre succedere di essere costretti a dividere il peso tra la gamba davanti ed il ponte d’appoggio. Normalmente, questo sarebbe un handicap, ma in certe situazioni, non rimane soluzione migliore. L’angolazione dei piedi varia da giocatore a giocatore. Se nel camminare vi sono persone che lo fanno con le punte dei piedi rivolte verso l’esterno, altre appena un po’ in fuori, altri con i piedi diritti ed altri ancora con le punte verso l’interno, è ovvio che, anche nell’impostazione del corpo per giocare a biliardo, si possono riscontrare diverse angolazioni dei piedi. Comunque, come già detto, per determinare la giusta posizione sono prioritarie: comodità e stabilità, le quali, come abbiamo visto, dipendono dalle caratteristiche fisiche del giocatore, per cui ogni posizione può essere, di volta in volta, un poco differente l’una dall’altra. Ma basta fare il test dell’autobus e dopo si sa esattamente come mettere i piedi e quale inclinazione devono avere.

Quando un giocatore è fuori equilibrio, quando una gamba viene sottoposta ad un lavoro maggiore, oppure il giocatore si appoggia con troppo peso sulla mano davanti, a parte il fatto che vi sarà certamente carenza nell’esecuzione del tiro, si avranno anche dei problemi di resistenza. L’equilibrio è alla base di una posizione comoda e di un movimento ottimale della stecca e, qualora si voglia migliorare il proprio gioco, si deve prima di tutto lavorare per avere un’impostazione ottimale, cioè la più equilibrata possibile.

rettitudine della steccata

 
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