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Trionfo di Petroni all'Eurotour di Malaga

"L'italiano si aggiudica per la seconda volta in carriera una tappa del prestigioso circuito"
 
Fabio Petroni
Fabio «The Fabulous» Petroni
scherza con la coppa

Scrivere su una rivista di biliardo, quando il tavolo verde è la propria passione, fa sempre piacere. Ma ci sono certi articoli, certe notizie, che danno maggiore soddisfazione di altre, è inutile negarlo, sia a leggerle che a raccontarle.

L’Eurotour è il principale circuito di pool europeo, e raccoglie, sette volte l’anno, la «crema» dei giocatori provenienti da ogni angolo del Continente, per farli scontrare in grandi tornei di Palla 9. Campioni del Mondo, Campioni Europei e professionisti di massimo livello, concentrati, insieme agli immancabili comprimari, in tabelloni che superano sempre le 250 unità, si «scannano» per tre giorni dimostrando che mai nulla è lasciato al caso, e tra le centinaia di partecipanti i vincitori sono sempre gli stessi, plurititolati, che si spartiscono i montepremi e i vertici della classifica.

Fino allo scorso 10 dicembre, una sola volta in quasi quindici anni un italiano era riuscito a vincere una prova dell’Eurotour: Fabio Petroni, nell’agosto del 2001 in Inghilterra. Prima e dopo, nulla.
Diventa così storica, per il pool di casa nostra, la schiacciante affermazione di Fabio Petroni, ancora lui, al Poolcomps Costa del Sol Open, tenutosi dal 7 al 10 dicembre scorso.

L’ultima prova del circuito, per il 2006, ha visto anche la finale più a senso unico della storia, in barba alla nuova regola delle tre spaccate a testa. Il nostro portacolori migliore (da molti anni) ha ridicolizzato Niels Feijen, uno dei giocatori più forti del Pianeta, con un perentorio 10-1 che lascia pochi dubbi su chi sia stato l’autentico dominatore del torneo.

Niels Feijen
L'olandese Feijen, annichilito
in finale da Petroni. Anche una
buona dose di sfortuna per lui

Col senno di poi, ancora di salvataggio per chi commenta, si può dire che era nell’aria.
Fabio è un giocatore di livello altissimo, capace di autentiche imprese (come eliminare, uno dopo l’altro, Efren Reyes e Earl Strickland dagli US Open) e dotato di uno straordinario dono, di quelli che non s’imparano sui libri di biliardo: la capacità di divertire il pubblico come pochi altri. C’è gente che vince di più, che magari fa un errorino in meno in situazioni calde, come lo stesso Niels Feijen o magari Ralf Souquet. Di loro si possono ammirare la solidità, la costanza e l’indubbio talento, ma, alcune volte, sono talmente «perfetti» da rasentare la noia.
Quando vince Petroni, invece, gli spettatori saltano sulla sedia, partecipano, sempre civilmente, all’impresa di «The Fabulous» e sono portati, dallo stesso campione romano, a vivere attivamente le emozioni di una finale.

È stato così che, anche nel favoloso Hotel Torrequebrada di Benalmadena, vicino a Malaga, una ampia tribuna, gremita all’inverosimile, è esplosa in un boato quando Fabio ha imbucato l’ultima 9, tagliando il traguardo di una finale che, sebbene per nulla combattuta, è stato un vero e proprio Petroni-show, con risate e battute alternate a colpi straordinari.
Con Feijen, si è detto, non c’è stata storia, anche grazie ad un paio di episodi favorevoli al romano, che in momenti decisivi hanno incanalato il match verso la giusta (per noi, ndr) direzione. Addirittura, nel momento dell’esultanza finale, il neo-campione ha indicato, come solo lui sa fare, il proprio «posteriore» al pubblico, ironizzando sulle concessioni ricevute dalla Dea Bendata.

Oliver Ortmann
Il tedesco Ortmann, superato
da Fabio in semifinale

La partita più critica sulla strada del titolo è stata, per Fabio, la semifinale contro Oliver Ortmann, super-campione tedesco già Campione del Mondo, Europeo e vincitore, negli anni, di tutto ciò che si può vincere. Dopo un inizio equilibrato, Petroni ha saputo tirare fuori il meglio di sé negli attimi cruciali, aggiudicandosi il posto il finale con un netto 10-6.

Sembra, finalmente, che il nostro miglior giocatore abbia preso piena coscienza della propria forza, che dovrebbe, questo è certo, portarlo ai vertici delle maggiori competizioni mondiali. La costanza di risultati degli ultimi tempi (molte gare, nazionali ed internazionali, vinte, un altro paio di podi negli Eurotour e sempre nei primi 16 nell’ultimo anno), US Open a parte, è un netto segnale di maturazione per un campione che i numeri li ha sempre avuti, ma che a volte è stato ostacolato proprio dal temperamento mediterraneo, raro in un vincente al biliardo americano, che rende tanto entusiasmanti le sue vittorie.
In una recente intervista al nostro giornale Fabio ha dichiarato che il suo traguardo è vincere il Mondiale. Per il Petroni che abbiamo avuto la fortuna di ammirare in Spagna e nelle sue più recenti apparizioni questo sogno non sembra così irrealizzabile, il suo livello di gioco non ha niente da invidiare a molti che sul tetto del pool mondiale ci sono già stati. Magari con un po’ di fortuna, che a biliardo serve sempre.

Bruno Muratore
L'azzurro Bruno Muratore

Il bilancio azzurro, Fabio a parte, nella kermesse spagnola, è stato comunque molto positivo, con la conferma ad alti livelli di Bruno Muratore, giunto nono dopo aver battuto con una prova eccezionale il «mitico» Tony Drago, e ben tre altri italiani nei sedicesimi di finale: Giorgio Margola, già campione europeo seniores, il redivivo Gabriele Cimmino, che dopo alcuni anni di assenza dalle gare internazionali sta tornando in buona forma, e l’esordiente napoletano Angelo Salzano.

Proprio su quest’ultimo vale la pena soffermarsi per raccontare una bella storia. Salzano, che non aveva mai partecipato a competizioni di questo livello, è una «Serie B» (ancora per poco) della Federbiliardo. Qualche settimana prima del torneo, un’encomiabile iniziativa del Club 70, sala biliardi romana, ha fatto sì che si svolgesse un torneo di qualificazione riservato ai giocatori appartenenti alle categorie B e C. Un modo giusto, a nostro parere, di incentivare anche la «base» ad avvicinarsi al massimo livello europeo, facendo esperienza anche se, presumibilmente, non molta strada nella competizione.
Il signor Salzano da Napoli, invece, non è parso d’accordo con le previsioni e, dopo aver staccato il biglietto per Malaga, non si è fatto problemi eliminando candidamente, uno dopo l’altro, fior di giocatori come il campione uscente Christian Reimering, regolato per 10-6 dalla splendida incoscienza agonistica di Angelo, la «matricola d’oro» dell’Open spagnolo.

Notizie positive, quindi, e nessun modo migliore per finire il 2006 ed iniziare, con il giusto entusiasmo, il nuovo anno, con ancora nelle orecchie il «po po po» levatosi dal pubblico dopo un altro trionfo azzurro, a Benalmadena come, qualche mese prima, a Berlino.
E allora, parafrasando un illustre commentatore, abbracciamoci forte, vogliamoci tanto bene e… giochiamo a biliardo, sempre di più.

Link: Classifica finale Eurotour 2006


Visualizza il tabellone completo del torneo

 
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