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Eurotour a Liberec (Repubblica Ceca)

"Vince a sorpresa il polacco Wojciech Trajdos"
 
Wojciech Trajdos
Il giovane polacco Wojciech Trajdos,
rivelazione del torneo

Abbiamo più volte constatato come, nonostante il grande numero di partecipanti provenienti da ogni angolo d’Europa, ad arrivare in fondo alle prove dell’Eurotour di pool siano quasi sempre gli stessi, le «grandi stecche» del panorama continentale. Basta, in genere, dare un’occhiata alla classifica generale, diciamo, nelle prime venti posizioni, per essere quasi sicuri di trovare chi compone il podio, e magari anche i quarti di finale. I vari Ortmann, Souquet, Engert, Fejien, Van den Berg, gli inglesi e, perché no, il nostro Fabio Petroni, raramente lasciano «intrufolare» qualcun altro nelle posizioni che contano, e quasi mai uno dei «non eletti» si permette di aggiudicarsi il titolo.

A memoria d’uomo, gli ultimi casi di «meteore» che sono state capaci di entrare nell’albo d’oro più prestigioso d’Europa, in tempi recenti, sono stati il finlandese Markus Juva, buon giocatore ma certamente protagonista, a Rankweil nel 2005, di un exploit difficilmente ripetibile, lo spagnolo Sammy Kaddur, vincitore in Danimarca nel 2004 e poi sparito dalle scene, e l’inglese naturalizzato svizzero Jonni Fulcher, che l’estate scorsa a Frauenfeld sbaragliò tutti i contendenti per poi, a differenza dei suoi poco illustri predecessori, attestarsi nella «top ten» confermando il suo talento (attualmente è settimo).

Il mese scorso a Liberec, in Repubblica Ceca, un altro sconosciuto ai più, il fenomenale polacco Wojciech Trajdos, si è reso protagonista di un nuovo capitolo di questa inaspettata saga, sbaragliando con inaspettata facilità il lotto dei contendenti più altisonanti del panorama europeo ed aggiudicandosi, alla prima partecipazione (quantomeno negli ultimi dodici mesi), un titolo che, per la gran parte degli habitueè, è destinato a rimanere un sogno agonistico difficilmente realizzabile.

Se si tratti di una vera meteora, di quelle che passano e non tornano più, o della prima di una lunga serie di vittorie, solo il tempo sarà in grado di stabilirlo, ma quello che possiamo affermare con certezza è che questo giovane polacco ha mostrato, nell’arco di tutto il torneo, una disarmante naturalezza nel disporre, senza colpo ferire, di campioni affermati tra i quali Thomas Engert (10-5 in semifinale), Ralf Souquet (10-4 nei quarti), Daryl Peach, Stephane Cohen, Martin Kempter (terzo classificato all’ultima prova in Spagna), senza contare due dei nostri portacolori più forti: David Pascasi e Bruno Muratore (che ha costretto il vincitore del torneo ad un tiratissimo e, per noi, sfortunato 10-9).

Kostantin Stepanov, finalista
Kostantin Stepanov, finalista

L’unica sconfitta, nei quattro giorni di gioco, che Trajdos ha dovuto patire nelle fasi eliminatorie è stata contro il forte, e altrettanto giovane, russo Konstantin Stepanov. Un 10-9 quasi ininfluente che il bravo Wojciech ha saputo vendicare, con un più netto 10-6, addirittura nella finale del torneo.

L’affermazione di Trajdos assume valore ancora maggiore se si aggiungono due elementi tecnici del tutto nuovi rispetto agli Eurotour precedenti. Il primo, la partecipazione alla gara di uno dei giocatori più forti del Pianeta, il filippino Marlon Manalo, che, appena disputato un torneo ad inviti in Svizzera, ha pensato bene di «intrufolarsi» anche a Liberec, dando mostra di un livello di gioco altissimo ed «inciampando» solo nella semifinale con Stepanov. Il secondo, più rilevante ai fini della prestazione di Trajdos, è la nuova formula del circuito europeo. I primi 32 del ranking generale, dei quali naturalmente il giovane polacco non faceva parte, attendevano al sabato altrettanti superstiti dalle estenuanti qualificazioni dei due giorni precedenti, composte da altri 256 agguerriti contendenti.

Per alzare al cielo il trofeo, Wojciech Trajdos ha dovuto disputare ben 12 match (contro, ad esempio, i soli 7 del finalista Stepanov), mostrando in ognuno di essi, indubitabilmente, i numeri del campione.

A differenza dei suoi connazionali più illustri, caratterizzati da un gioco ben poco spettacolare, preciso ma lento e speculativo, il giovane vincitore di Liberec è molto piacevole da vedere, veloce anche in situazioni complicate, sempre sicuro e dalla steccata morbida. Come altri, che campioni lo sono già, Trajdos sprizza talento da tutti i pori, senza però lasciar trasparire alcuna emozione dal volto apparentemente annoiato. Per questi motivi, se dovessimo scommettere, lo faremmo su una sua conferma più che su un deludente ritorno all’anonimato.

Il più elegante
Ed ecco il giocatore votato
all'unanimità come il più elegante...

A livello generale, anche con questa nuova formula il torneo è filato liscio con la solita organizzazione ineccepibile da parte dell’EPBF, in quella che, in questi giorni, sarà la medesima cornice del Campionato Europeo individuale (a proposito, in bocca al lupo alla rappresentativa della Federbiliardo che difenderà i nostri colori!), l’Hotel Babylon che, onorando il nome, è una vera e propria cittadina con tanto di acquapark e mastodontico centro commerciale.

Unico appunto tecnico, che però le alte sfere della federazione europea hanno promesso di correggere già dalla prossima tappa a Napoli, i tavoli troppo facili, con buche troppo larghe che accettavano anche palle non molto «centrate». Conseguenza di questo fatto, l’alta percentuale di risultati in bilico (moltissimi i 10-9) determinati dalla disposizione delle bilie dopo la spaccata e l’uscita prematura di alcuni dei favoriti, tra cui, purtroppo, il nostro Fabio Petroni, a casa dopo due incontri dopo aver vinto in carrozza la prova precedente.

Tra gli azzurri, ottime prestazioni di David Pascasi e Bruno Muratore, rispettivamente nono e diciassettesimo, eliminati entrambi dal futuro vincitore, e di Alessandro Torrenti e Vittorio De Falco, qualificati per il tabellone finale e giunti quarantanovesimi.

Altri giocatori italiani, presenti in numero sempre maggiore, si sono fatti onore arrivando a un soffio dalla qualificazione, confermando l’ascesa, lenta ma graduale, del pool nostrano. E quale migliore occasione della prossima tappa dell’Eurotour, in programma a Napoli, per tirare fuori qualche «profeta in patria» e dimostrare che il nostro livello, nonostante le traversie federali, sta raggiungendo quello delle Nazioni più blasonate.


Visualizza il tabellone completo del torneo

 
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