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Campionato del Mondo di 3 sponde 2007

"A Cuenca (Ecuador) vince a sorpresa il giapponese Umeda"
 

Il 60° Campionato del Mondo di carambola a tre sponde ritorna in America del Sud, dopo alcuni anni di assenza; nel 1999, in Colombia, il fuoriclasse belga Frederic Caudron aveva vinto il suo primo titolo mondiale (media 1.491) e lì aveva anche conosciuto e sposato, dopo quattro mesi, Diana Paola Bermudez Rodriguez.

L’organizzazione di questa edizione compete alla città di Cuenca, Ecuador.

Cuenca è situata tra le Ande, a circa 2500 metri s.l.m. ed è chiamata la città dei quattro fiumi, essendo tagliata e circondata appunto da quattro fiumi; per il suo particolare centro storico, conservato intatto nel suo primitivo aspetto coloniale, è stata dichiarata dall’Unesco «Patrimonio dell’Umanità». Gli abitanti sono circa mezzo milione.

Ancora una prova quindi «ad alta quota», dopo Mexico City, per i 48 giocatori che rappresentano tutte le nazioni dove si gioca a carambola e naturalmente la maggior parte di loro è di provenienza europea. Mancano alcuni nomi di spicco, primo fra tutti il turco Sayginer.


Il giapponese Umeda esulta dopo l'ultima carambola

Abbastanza folta la schiera dei sudamericani, il beniamino locale, Luis Aveiga, difende i colori ecuadoregni, forte della sua posizione nel ranking mondiale (World Player), che lo pone al 16° posto.

Difficile esordio comunque per i più forti, vediamoli uno per uno.

Nel girone A, Merckx, detentore del titolo, comincia bene con Garcia (1.730), ma stenta con il coreano Hwang, finisce comunque primo con 1.380.

Nel girone B, Blomdahl vince 3-0 la prima partita con il nordamericano Shooni, ma con tante riprese a suo carico, media finale 1.446.

Nel girone C, Caudron cede un solo set in due partite e finisce con 1.378 di media.

Nel girone D anche Sanchez lascia un solo set ma la sua media finale è molto buona, 1.942, la migliore di tutte le eliminatorie; con il messicano Almaraz, Sanchez fa ben 2.647.

Dick Jaspers, nel girone E, perde due set, media finale 1.266. Forthomme vince il girone successivo, F, con media 1.360; indovinate con chi si scontrerà negli ottavi? Naturalmente con il suo connazionale Caudron, vedi ultime gare!

Nelin, Polychronopoulos e Leppens vincono i rispettivi gironi (G, H, I): il belga Leppens, non perdendo neppure un set, sarà il numero uno dei sedici finalisti, anche con una buona media, 1.525.

Nel girone J, il peruviano Rodriguez si classifica primo ma con media sotto l’uno, 0.900; gli altri due del suo girone, due ecuadoregni, sono di basso livello, con medie intorno a 0.500.

Nel girone K abbiamo le "sgradite" sorprese: il primo incontro è tra il francese Bury, compagno di squadra di Marco Zanetti nell’Agipi, e il messicano Covarrubias; vince il francese 3-2 sudando le proverbiali sette camicie.


Daniel Sanchez, iridato nel 2005

Nel secondo turno Zanetti esordisce malamente, perdendo per 3-2 con il messicano, media 1.290 per il vincente e 1.018 per Marco. Nell’ultimo incontro quindi Bury e Zanetti si giocano l’ingresso in finale; al francese basta vincere, mentre per Marco è necessaria la vittoria e una media superiore a quella del messicano (1.115). Il primo set lo vince Marco in 12 riprese e Bury fa solo un punto, il nervosismo deve aver predominato su tutto; anche il secondo set è di Marco, in 16 riprese, basta vincere anche il terzo set in una decina di riprese e il gioco sarebbe fatto.

Invece no: Bury incarta Marco e vince i successivi tre set, nel terzo e quarto Marco fa solo 5 e 4 punti (14 nell’ultimo). Zanetti termina così terzo nel suo girone e saluta il mondiale. Ancora una volta il sistema a set e la corta distanza lo hanno tradito; appena 15 giorni prima, Marco, in una partita a squadre, aveva fatto 2.320, ai 50 punti. Il locale Aveiga conquista il primo posto nel suo girone con 1.101 di media.

Completano il quadro degli ottavi il giapponese Umeda, il greco Kasidokostas, l’olandese De Bruijn e, per finire, il colombiano Diaz.

Ma ecco le prime sorprese, si fa per dire, negli ottavi. Siamo ormai abituati a leggere risultati che sovvertono ogni previsione e gli stessi giocatori sono del tutto consci che ogni avversario è da temere al pari dei più titolati. Il numero uno uscente dalle eliminatorie, Leppens (si presenta in questa fase con 1.525 e 11 di serie), perde con il sedicesimo, il messicano Covarrubias, proprio quello che ha lasciato fuori Zanetti e Bury, la media è però molto buona, 1.513 con 10 di serie. Pensate che Leppens aveva vinto i primi due set con media provvisoria di 2.727 e il secondo set l’aveva vinto in sole due riprese, poi la formidabile rimonta del messicano e la resa finale del belga.

Umeda vince con Aveiga che non va oltre l’uno di media e Jaspers strapazza il colombiano Diaz con un ottimo 2.500; anche Blomdahl supera il due di media con il greco Kasidokostas e Sanchez segue da molto vicino con 1.933 e vittoria per 3-1 con il danese Nelin. Decisamente sotto tono Caudron, perde con il connazionale Forthomme, vincendo solo un set e media 1.303 (1.735 per Forthomme).

Altra illustre eliminazione quella del campione uscente Eddy Merckx: perde con il greco Polychronopoulos per 3 set a 1 e medie di entrambi quasi identiche, appena sotto 1.700. Il peruviano Rodriguez la spunta sull’olandese De Bruijn per 3-1, anche le loro medie identiche, intorno a 1.300.

Nei quarti di finale Covarrubias è fermato da Umeda, 3-2 e 1.729 per il vincitore. Jaspers non ha pietà di Blomdahl e vince 3-0 ripetendo la media precedente, 2.500; il campionissimo svedese è ridotto a 0.937! Anche Sanchez non mostra segni di incertezza liquidando facilmente Forthomme, 3-0 e 1.730. Sorpresa relativa nell’ultimo incontro che vede vittorioso Rodriguez su Polychronopoulos in un match al cardiopalma: 3-2 e ultimo set vinto dal peruviano per 15 a 14.


La soddisfazione sul podio del Campione del Mondo

A questo punto tutti si aspettano una classica finale tra Jaspers e Sanchez, entrambi al loro top per media e gioco eccellente. Ma le sorprese non sono finite: mentre Sanchez vince agevolmente con Rodriguez, 3-0 e 1.551 per lo spagnolo contro appena 0.740 del peruviano, sull’altro tavolo il grandissimo Dick Jaspers perde malamente con il giapponese Umeda; i primi due set sono di Umeda con buona media, nel terzo set c’è un risveglio di Jaspers che vince in 9 riprese, ma nel quarto il giapponese sfodera la sua arma migliore, una difesa accorta e intelligente, e chiude in 14 riprese, consentendo a Jaspers di fare solamente 5 carambole nelle 13 riprese a disposizione.

Umeda non ha mai fatto una finale né di World Cup né di mondiale; nel 2006 il suo miglior risultato era stato un nono posto in due prove di World Cup e nell’ultima prova di quest’anno, a Mexico City, si era piazzato al 26° posto. Attualmente si trova al 13° posto nel World Ranking.

Ma nella finale di Cuenca è lui il vincitore: i set sono molto tirati ed equilibrati, vince il primo Sanchez in 8 riprese; risponde Umeda vincendo il secondo in sole 6 riprese, poi ancora Sanchez nel terzo in appena 3 riprese e 9 di serie; ma il 4° e 5° set sono del giapponese che chiude con una media match di 1.666 contro quella di Sanchez di 1.757. Dopo il mitico Kobayashi, che in una finale mondiale riuscì a battere l’invincibile Ceulemans, mai più nessun giapponese aveva vinto in un mondiale di tre sponde. Forse la fortuna lo ha leggermente aiutato, perché Umeda aveva avuto vita facile nel suo girone con Muller (DE) e Ledezma (EC), il tedesco con 0.780 e l’ecuadoregno solo con 0.462 di media.

Anche negli ottavi e nei quarti gli avversari erano stati alla sua portata, Aveiga prima e dopo Covarrubias. Ma è nelle fasi finale che si è visto il miglior Umeda, con Jaspers nella semifinale e Sanchez nell’ultimo incontro (1.400 e 1.666 le sue medie incontro).

Onore al merito quindi al simpatico giapponese che si presenterà a metà dicembre in Corea, per l’ultima prova della coppa del mondo, supercaricato e forse ancora più supportato da un tifo amico.


Dettagli risultati e statistiche:
Gruppi di qualificazione pdf
Ranking gruppi di qualificazione pdf
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Quarti di finale pdf
Semifinali e Finale pdf
Ranking finale pdf

Tabellone interattivo delle fasi finali


 
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