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5 Birilli: la serie A passa per Roma

"Intervista al patron delle compagini capitoline Diego Solito"
 

Diciamolo francamente: se qualche anno fa ci avessero detto che a Roma si sarebbero viste all’opera le migliori stecche italiane, in molti, tra gli appassionati di biliardo, si sarebbero messi a ridere (chi scrive compreso)... ed invece da due anni a questa parte è proprio così.

A Roma si possono ammirare i migliori giocatori del panorama nazionale, dal campione europeo Andrea Quarta, a due campioni del mondo come Crocefisso Maggio e David Martinelli, passando per Gianni Bombardi, Riccardo Belluta ed il campione di «casa» Daniele Montereali, senza nominare poi tutti gli altri che fanno parte delle due compagini capitoline, grandi stecche anche loro.

BW: A cosa ed a chi è dovuto questo improvviso scatto di reni di una Regione che è sempre stata abbastanza avara di giocatori e campioni nei confronti del mondo dei 5 birilli?

Lo chiediamo a Diego Solito, fiduciario FIBiS per la provincia di Roma, nonché patron delle squadre «C.S.B. Roma» e «Lazio Biliardo», che incontriamo negli uffici della S.S. LAZIO BILIARDO.

«Da oltre un anno è nato nella nostra Regione (e in particolare nella provincia di Roma) un progetto che prevede un profondo rinnovamento della cultura dello sport biliardistico, attraverso un maggior impegno da parte di tutte le componenti umane e istituzionali di questa disciplina, quali la Federazione Nazionale, le associazioni sportive e gli atleti ma, soprattutto, da parte del mondo imprenditoriale, che solo oggi inizia a vedere nel biliardo-spettacolo una cassa di risonanza positiva per l'immagine d'impresa.


Diego Solito premia Paolo Marcolin in occasione
della 4° prova BTP della scorsa stagione, a Fiumicino

La scommessa è quella di veder crescere rapidamente il numero di associazioni sportive e con esse gli atleti e gli appassionati, e poter constatare una crescente attenzione, da parte di istituzioni pubbliche e private, verso questo sport che ancora vagheggia, nell'immaginario di molti, col retaggio negativo di un passato da "bisca".
Vogliamo, insomma, dimostrare che questo è uno sport a tutti gli effetti, con dignità almeno pari a quella degli altri, capace di accogliere e far crescere giovani nella dimensione di una disciplina che li accompagnerà per tutta la vita, prima come gioco e poi come vero sport.

I professionisti ingaggiati dalle società sportive C.S.B. ROMA e S.S. LAZIO BILIARDO sono consapevoli del progetto e concordano pienamente sugli obiettivi, e questo ha consentito di creare da subito un gruppo di lavoro unico e di grande spessore, capace di attrarre le masse di appassionati e di captare l'interesse di coloro che ancora non conoscono a fondo questa disciplina (basti pensare che lo scorso anno, al meeting di Parco Leonardo (carambola, stecca e pool NdR.), hanno assistito alla manifestazione oltre 200.000 persone nel corso dei 21 giorni di gare, tra cui molti giovani, donne e finanche bambini).»

BW: Come è stata fatta la scelta di mettere alcuni giocatori in una squadra anziché in un'altra e cosa pensi accadrebbe se per caso le due squadre approdassero alla finale del campionato di serie A?

«La scelta sui giocatori deriva dalla necessità di creare due gruppi equilibrati, coesi e competitivi, dotati di personalità propria e quindi in grado di esprimersi in un contesto di sportività e lealtà, ma anche combattenti allo stato puro e determinati entrambi a raggiungere l'obiettivo finale, anche se con tutte le difficoltà di un campionato che lascia pochi spazi ad errori di valutazione degli avversari.


Diego Solito

In tal senso non abbiamo voluto privilegiare una formazione rispetto all'altra, "rischiando" di crearne due più "deboli", ma questo fa parte di una filosofia basata più sulla costruzione del gruppo che non sulle singole potenzialità.
C'è comunque da dire che tra le due formazioni scorre una sana rivalità sportiva e questo ci sta tutto in un gruppo sportivo sano e coerente con scelte di fondo importanti e condivise unanimemente come il nostro.

Per quanto riguarda la seconda domanda non voglio rispondere, perché nel campionato ci sono molte formazioni di rispetto e mi sembra inopportuno parlare di una finale tutta capitolina. Preferirei che questa domanda fosse rivolta al gruppo di Frosinone (ovvero il Boville Billiards ed il Grifone Billiards, capitanate da Cavazzana e Aniello - NdR), che presenta due formazioni forti almeno quanto le nostre e che ha pubblicamente dichiarato che sono le più quotate per andare in finale. (lo dice sorridendo, infatti gli credo poco - NdR).»

BW: Quest'anno il campionato di serie A si gioca sul nuovo tavolo con le buche. Cosa ne pensi tu e cosa ne pensano i giocatori delle tue squadre di questa presunta innovazione? E' vero che ne avreste fatto volentieri a meno e che i giocatori non hanno avuto abbastanza tempo per potersi allenare sul nuovo tavolo, a causa di problemi non dipendenti dalla vostra volontà?

«Ho già dichiarato pubblicamente in più di un'occasione, anche in sede di riunione delle squadre di serie A, che non ritenevo opportuno iniziare un campionato importante come la serie A su un impianto così diverso e sul quale non è stato possibile effettuare alcun test ufficiale da parte di molti giocatori.
Inoltre, la consegna avvenuta fuori tempo utile ha peggiorato le cose, creando una situazione penalizzante per il gioco, tant'è che è salito di molto il margine di errore (si sono visti molti "lisci" da parte di giocatori illustri, su tiri classici come il tre sponde, la bricolla, il cinque sponde).

Si è anche potuto osservare un incremento del margine di casualità (che per gli appassionati di questa specialità, basata sulla perfezione millimetrica di forze e direzione, è un'aberrazione), come ad esempio nei casi in cui la bilia viaggia "a colla", dopo uno sfaccio o un giro di prima, e va in buca, oppure si "inganassa" e viaggia successivamente verso il centro del biliardo. Tutto ciò impoverisce sicuramente lo spettacolo e non credo che questo possa migliorare l'aspetto agonistico.


Stefano Pelinga, Campione del Mondo di «Trick Shot»,
riceve una targa in occasione del meeting di Parco Leonardo

In ogni caso, ho potuto ascoltare più di un giocatore concordare sul fatto che le bilie più grandi danno un maggior controllo del gioco, anche se attualmente molti biliardi tendono a "chiudere" eccessivamente sui tiri di sponda.
Personalmente non credo che questo biliardo possa riscuotere, almeno nell'immediato, un grande successo, anche perché noto un generale dissenso da parte dei giocatori di categoria inferiore che non desiderano un cambiamento a ritroso verso le buche.»

BW: C’è qualcosa in particolare che hai chiesto ai tuoi giocatori a livello comportamentale? Hai stabilito delle regole a cui debbono attenersi?

«Ho richiesto quello che chiedono tutti i responsabili di formazioni sportive, ovvero il rispetto dei ruoli, delle regole interne che ci siamo dati e, soprattutto, amore verso la divisa che indossano e disponibilità con il pubblico e con gli altri atleti del gruppo sportivo.»

Facciamo un ultima domanda prima di lasciare Diego Solito al suo lavoro ed alle telefonate che arrivano in continuazione al suo cellulare.

BW: Che tu sappia, i giocatori hanno dei rituali che fanno prima della gara di campionato?

«Qualcuno mi ha detto che Bombardi fa riti voodoo con le foto degli avversari sul muro... Ovviamente scherzo (ma non sono proprio sicuro...) Ciao e fai venire più gente possibile alle gare che organizziamo al Selene (caffè pagato per tutti).»

Lasciamo il «patron» al suo lavoro (ennesima telefonata), e ci avviamo convinti che l'esperienza che Diego Solito sta facendo darà i suoi frutti nel futuro prossimo, e che finalmente anche il Lazio e Roma in particolare abbia cambiato strada nel biliardo e nel mondo dei 5 birilli.


 
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