Quante volte nella vita di una persona capita di ritrovarsi con amici o parenti, davanti ad una bella birra gelata o ad un buon piatto di spaghetti ad ammirare le foto scattate durante la vacanza appena terminata? Immagini catturate in brevi - lunghi istanti di evasione pura dalla quotidianità, dal lavoro, dal traffico e dalla routine che, inevitabilmente, contraddistingue la nostra vita di «ordinary people». Talvolta può capitare che vi siano immagini che non vengono impresse su una pellicola o nella memoria della macchina digitale... sono frammenti di vita vissuta, spaccati di una cultura diversa, piccole grandi storie di una quotidianità che viaggia su un binario parallelo al nostro e che sfidando le leggi geometriche arriva ad intersecarsi con quelle che sono le nostre convinzioni, le nostre abitudini, i nostri hobby. Appunti di viaggio raccolti in paesi che per loro natura e cultura incarnano perfettamente l'esempio di diversità assoluta rispetto a tutto ciò con cui siamo abituati a convivere qui in Italia. Ma perchè limitarci a raccontare delle vacanze quando ci sono altri esempi che possono essere condotti per mano sotto la luce dei riflettori fossero anche quelli di una semplice e fredda cronaca? E' sufficiente non allontanarci troppo dai confini del nostro amato paese per accostarci con curiosità, che sfocia quasi in incredulità condita da un pizzico di invidia, a quello che in molti altri luoghi è un rito seguitissimo e uno sport largamente praticato. Ebbene, c'è un qualcosa che accomuna gli abitanti della Repubblica Dominicana, della Gran Bretagna e della Germania e di chissà quante altre parti del mondo, con quelli dell'Italia. Ovviamente mi sto riferendo al nostro amato Biliardo.

Camminando per le strade trafficatissime della Repubblica Dominicana, storditi dal frastuono del traffico e dei clacson, con l'odore acre dei fumi di scarico che attaccano impietosamente le narici, può capitare di avvertire un rumore conosciuto, che ci fa sobbalzare. Il classico suono delle biglie che si colpiscono, per disegnare traiettorie magiche sul panno verde. Di un verde stinto, a volte, magari un azzurro pallido, irriconoscibile. Ma pur sempre lui. A Santo Domingo il biliardo è un passatempo diffuso a macchia d'olio, non si fa alcuna fatica a imbattersi in una delle numerosissime sale dove si può giocare a pool. E state pur certi che nessuno si formalizza se deve usare una stecca improbabile, se il panno non è cambiato ogni tre mesi o se le sponde non assicurano un rientro perfetto. Esiste la voglia di competizione, la serietà assoluta con cui gli abitanti di questo paese così diverso dal nostro si cimentano nel gioco, il desiderio di giocare, giocare, giocare.

Allontaniamoci per un istante dalla vita Caraibica e immaginiamo di trovarci in un lussuoso albergo di Francoforte, nel corso di un viaggio di lavoro. Dopo la cena avvertiamo il desiderio di bere qualcosa e ci rechiamo al bar. Immaginiamoci lo stupore di vedere il bancone affollato e una serie di persone catturate dal programma televisivo trasmesso in quel momento. E' uno dei più importanti tornei di snooker, che si sta svolgendo in Gran Bretagna. Avvertiamo il desiderio di sederci? Scordiamocelo, c'è troppa gente! Recuperiamo la nostra meritatissima consumazione e stiamo in piedi a goderci lo spettacolo! Per un'ora, due ore, tre ore, tutto rigorosamente in diretta, senza limiti di tempo o di trasmissione. E il cuore che ci si riempie di invidia al pensiero di non poter ammirare le gesta dei nostri campioni in diretta nello stesso modo di quelle degli assi dello Snooker o del Pool.

Vi ho proposto queste due cartoline virtuali con la presunzione di regalare qualche istante di riflessione. Mi piacerebbe che queste due cartoline potessero giungere, con tanto di francobollo, a chi pensa che il biliardo sia solo un business da sfruttare, la mucca da mungere per mezzo di idee balzane e poco praticabili. Non roviniamo quanto di buono, di sano e di bello esiste nel movimento biliardistico Italiano. La passione di tante persone che si dedicano a questo sport con dedizione e costanza, senza voler svilire la questione addentrandoci in meri termini economici e di tempo libero. Il biliardo in Italia non è morto, il biliardo in Italia può essere rilanciato prendendo spunti dalla pura e semplice passione con cui esso è seguito in altre parti del mondo. Prima ancora di parlare di business, prima ancora di parlare di organizzazione, prima ancora di parlare di competizioni parliamo di rispetto verso chi rappresenta il vero cuore pulsante del movimento. Rispetto significa condivisione delle novità, informazione tempestiva su ciò che si intenda fare o promuovere, consultazione della gente. Rispettiamo il nostro sport.

Non credo che si chieda molto, non penso che questa strada non sia praticabile. Le idee ci sono, le possibilità per realizzarle anche, la passione della gente non mancherà. Non sacrifichiamo tutto sull'altare di valori effimeri propinatici dallo showbiz... Puntiamo tutto sull'amore che milioni di persone in Italia nutrono per il biliardo, facciamolo conoscere e amare anche a chi pensa ancora che l'ambiente consono per inserire un tavolo con il panno verde sia nè più nè meno che il famoso stereotipo del bar malfamato in grado solo di raccontare storie tristi e meschine di vite bruciate tra fumo, alcool e stecche da biliardo.