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Il capolavoro di Michelangelo

"In dieci giorni Aniello vince tutto e diventa l'uomo da battere"
 

Non più di un anno fa, durante lo svolgimento delle finali dei Campionati Italiani in quel di Saint Vincent, mi ritrovai in una chiacchierata amichevole con giocatori ed addetti ai lavori: si parlava di campioni del passato e del futuro, ed i nomi che caratterizzavano il discorso erano, bene o male, i soliti blasonati: Maggio, Zito, Bombardi, Martinelli e pochi altri; d'un tratto un signore, che fino a quel momento aveva assistito senza proferir parola, si alzò e, richiamando la nostra attenzione, indicò uno dei tanti poster affissi per pubblicità a questa o quella stecca e disse, con tipico accento toscano: «Ricordatevi... prima o poi questo diventerà concreto, e allora saran dolori per tutti!».

Lui puntava tutto su Michelangelo Aniello.

Quasi quasi mi son pentito di non avergli chiesto un terno secco sulla ruota di Genova...

Si, perché dopo solo un anno quel giocatore, che allora passava quasi inosservato tra i poster dei mostri sacri, è riuscito nell'impresa di vincere tutto, e nel giro di una settimana.

Ma andiamo con ordine.

Giovedì 6 luglio, da Siviglia, cominciavano ad arrivare le prime notizie sui risultati dei nostri giocatori al Mondiale. Tutto secondo previsione: i favoriti della vigilia Quarta e Maggio iniziavano subito col piede giusto aggiudicandosi, già nella prima giornata di gara, la qualificazione al turno successivo; bene anche Borroni e speranze anche per Sala. Unica nota dolente veniva proprio da Aniello, che segnava il passo nel primo incontro a favore dell'argentino Lopez. Chi avrebbe mai detto che quella sarebbe stata l'ultima sconfitta prima di un autentico exploit.

Il giorno seguente, infatti, il pugliese cominciava il suo inarrestabile cammino ottenendo la qualificazione, seppur al secondo posto del girone F, dietro Lopez. Arrivato in semifinale, Aniello veniva opposto a Maggio, in una sorta di rivincita dopo la finale del Campionato Italiano dell'anno scorso: perentorio 4 a 2, che consentiva a Michelangelo di continuare a sperare nel titolo e lasciava l'amaro in bocca al Campione uscente Maggio.

Nella finalissima, quindi, c'era da affrontare il giocatore che aveva monopolizzato le ultime tre prove del circuito BTP, e che godeva di tutti i favori del pronostico, dato l'ottimo periodo di forma: Andrea Quarta. Prime battute a favore di Aniello, seguente rimonta di Quarta. Alla fine è Michelangelo a trionfare, chiudendo con un secco 4 a 2 e alzando la stecca al cielo per la conquista del titolo Mondiale.

Aniello trionfa

Dopo soli quattro giorni, e precisamente il 13 luglio, è la volta della disputa della poule finale in quel di Saint Vincent; i migliori otto classificati al termine del circuito B.T.P. si contendono il titolo di Campione Italiano; di pari passo molti di loro concorrono per il titolo a coppie, al fianco del compagno di turno.

Nel girone A di qualificazione, quasi fosse uno scherzo del destino, Aniello deve da subito vedersela proprio contro Quarta; come nella finale di Siviglia, è ancora l'atleta di Mola di Bari ad avere ragione, questa volta per 3 a 2; oltre a questo, netti successi anche contro Gomez (3 a 0) e Nuovo (3 a 1).

In semifinale, quindi, ancora una vittoria, questa volta contro Gustavo Zito (3 a 2).

E manco a dirlo, in finale, Michelangelo ritrova (terzo incontro in una settimana) Andrea Quarta, quasi fosse un incontro di biliardo giocato con le regole di una finale di basket. Tanto per cambiare (!) Aniello fissa il risultato sul 4 a 2, proprio come nella finale di Siviglia;

Premiazione Aniello

e, come ciliegina sulla torta, arriva anche il titolo Italiano a coppie, in compagnia dell'amico Gabriele, in un'avvincente finale contro l'ex campione del Mondo Fabio Cavazzana in coppia con il vice campione Italiano Juniores Gualemi.

Aniello e Gabriele

Un ruolino di marcia forse unico nella storia del biliardo: in tre tornei diversi svolti nel giro di dieci giorni Aniello, dopo la sconfitta iniziale contro Lopez, è riuscito a vincere ininterrottamente ben diciotto incontri (seppur sette di questi in coppia con Gabriele)!!

Un successo sicuramente meritato, arrivato dopo sette anni di militanza nella categoria di elite del biliardo, e con gli ultimi tre giocati a livelli moto alti ma privi di titoli in singolo, escludendo quindi quelli conquistati nelle varie competizioni a squadre.

A quel toscano che si era lasciato andare ad un pronostico che solo l'anno scorso pareva bizzarro ora mi sento di chiedere venia, dicendo: «...avevi ragione!»


 
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