Spettacolo Saint Vincent
Di Enzo Olivo, in Stecca - Articoli - dicembre 2006
Daniele Montereali
Daniele Montereali in una fase di gioco

Per ogni sport esiste una manifestazione che, vuoi per il suo fascino, vuoi per la sua gloriosa tradizione, si pone ben al di sopra di tutte le altre: il Campionato del Mondo per il calcio, il torneo di Wimbledon per il tennis, il GP di Montecarlo per la Formula 1. Per il biliardo italiano, senza ombra di dubbio, questa manifestazione è il Gran Premio di goriziana di Saint Vincent.

Sono molti i motivi che rendono questa gara come unica. Difficile dimenticare, per un appassionato, l'emozione della prima volta al Palais: tanti biliardi tutti insieme, uniti all'atmosfera fatta di centinaia di persone presenti in rigoroso silenzio, trasferiscono emozione ed in alcuni casi anche soggezione.
Un' evento che da sempre ha dell'eccezionale. Giocatori provenienti da ogni parte d'Italia affollano per 15 giorni la graziosa Saint Vincent che si trasforma in centro di ritrovo di tutte le scuole del biliardo nazionale: toscani, campani, lombardi, pugliesi, tutti a confrontarsi ed a discutere con occhi, realtà ed esperienze diverse di un unico argomento: il biliardo.

Sicuramente anche la formula di gioco fa la sua parte: quella goriziana a «semplici e doppi» che per anni è stata regina tra le specialità e che da tempo ha dovuto cedere il passo alla forse meno aleatoria Italiana.
Per non parlare dei campioni che hanno scritto, oltre al loro nome nell'albo d'oro del Gran Premio, anche la storia di cinquant'anni di biliardo: da Cavallari a Corbellini,da Winkler a Coppo, a Silla fino ai più recenti successi di Zito, Masini, Torregiani e Quarta.
Ed anche in questa edizione le previsioni sono state rispettate, con la conferma di quei numeri che da sempre caratterizzano l'evento. Nelle 2 settimane di gara hanno fatto capolinea a Saint Vincent 1712 giocatori che, divisi in 107 gironi, hanno dato vita a 1800 incontri, per un totale di circa 4500 set disputati in tutta la manifestazione.
Nota di merito, quindi, soprattutto per l'organizzazione, curata dagli storici direttori di gara Orfeo Sarto e Giordano Pianezzola, che hanno dovuto dare il meglio per coordinare un evento che da sempre fa registrare numeri da record.

Antonio De Riccardis
Antonio De Riccardis 2° classificato

Fin dal giorno di apertura, fissato per sabato 11 novembre, e per tutto lo svolgimento della manifestazione, abbiamo potuto assistere a successi di giocatori sicuramente forti ma poco conosciuti uniti a quelli forse più scontati di professionisti di prim'ordine.
Ma le sorprese, fatte di eliminazioni eccellenti che da sempre non mancano al Gran Premio, non si sono certo fatte aspettare: nei gironi eliminatori segnavano il passo giocatori di vertice come il Campione del mondo Aniello, Mannone (recente vincitore della prima prova B.T.P. a Spadafora), Di Santo (vincitore della 25° edizione nel 2000), Sala, Martinelli, Consagno G., Marcolin, Cavazzana F., Ianne e Fillia J.
Di giorno in giorno (un plauso al sito della Fibis, che quotidianamente aggiornava gli appassionati sui risultati della gara) veniva compilato il tabellone finale che, girone dopo girone, prendeva forma e rivelava già dai primi turni incontri di altissimo tasso tecnico.

Sabato 25, quindi, tutti i qualificati davano vita ad un'entusiasmante fase finale; ed anche in questo caso le sorprese non tardavano ad arrivare fin dalle prime battute, con le eliminazioni di molti tra i favoriti della vigilia. Al primo incontro uscivano, tra gli altri, i professionisti Zito (suo ed ancora imbattuto il record di 3 vittorie al Gran Premio), Bombardi (semifinalista nelle ultime 2 edizioni), Nuovo (2° classificato l'anno scorso), Caruso (vincitore nel 1988), Cicuti e Borroni, oltre all'argentino Torregiani, vincitore nel biennio 2002-2003.

Giovanni Metrangolo
Giovanni Metrangolo

Nei turni successivi abbandonavano la scena anche Maggio, Cifalà, Bellocchio, Romeo, Gomez, Paoloni, Rossetti e Cioffi: ancora una volta, e forse quest'anno più che mai, tra gli 8 protagonisti della finale di domenica non c'era una sostanziosa presenza di professionisti. Curiosa è infatti l'analisi di questo dato se confrontato con le ultime edizioni della manifestazione: sia nel 2004 che nel 2005 nei primi 8 erano presenti 4 giocatori appartenenti alla massima categoria; quest'anno solo 2, con la qualificazione dei soli Quarta (vincitore della passata edizione) e Montereali. Ottenevano il pass per la giornata finale anche Caria (vincitore nel 1998), i Nazionali Metrangolo, Palazzolo, Betti e De Riccardis, e la 1° categoria Vincenzo Viola, vera e propria sorpresa della manifestazione. Domenica 26, per ironia della sorte, gli unici 2 rappresentanti ancora in gara della nutrita pattuglia dei professionisti - Quarta e Montereali - dovevano scontrarsi tra loro. Ne usciva vittorioso il romano con un perentorio 2 a 0, invertendo un pronostico che forse lo dava leggermente sfavorito.


Luigi Betti
Luigi Betti

Alle semifinali approdavano, oltre a Montereali, Metrangolo che aveva la meglio alla bella su Palazzolo, Betti che regolava per 2 a 0 Viola e De Riccardis vincitore con punteggio analogo su Caria. Ne uscivano vittoriosi per 2 a 0 sia Montereali, contro Metrangolo, sia De Riccardis, che superava Betti.
Grande spettacolo, quindi, per la finale: i primi due set vedevano la netta supremazia del romano, nel primo, e di De Riccardis nel secondo.
Il set decisivo veniva giocato da entrambi con un ritmo da cardiopalmo e sempre appaiati in termini di punteggio. Sul 396 a 368 (a favore di Montereali) De Riccardis commetteva un errore fatale, sbagliando una difficile bilia al volo e consegnando, di fatto, la vittoria nelle mani del romano, che entrava così a far parte di quell'esiguo numero di giocatori capaci di scrivere il loro nome nell'albo del torneo più affascinante del biliardo nazionale.

Grazie alla nostra inviata Paola Luzzi abbiamo potuto raccogliere le prime impressioni a caldo del vincitore.

BW: Cosa significa, per te, vincere un torneo così importante come il Gran Premio di Saint Vincent?
Montereali: Ancora non riesco a rendermene conto. Sono felicissimo e penso che sia una soddisfazione pari a quella di vincere un mondiale e forse anche più, visto il numero così elevato di iscritti al torneo.

BW: Quale tra i tuoi 11 avversari che hai battuto ti ha impensierito maggiormente?
Montereali: Tutti (sorride timidamente, dimostrando molta umiltà). Ma se devo proprio scegliere, sicuramente dico la finale: al termine della bella eravamo quasi pari e se De Riccardis avesse realizzato sull'ultimo tiro a quest'ora forse potevo essere qui a rammaricarmi di essere arrivato secondo. Inoltre ricordo anche l'ultima partita di sabato contro Rossetti: anche in quell'occasione ho dovuto faticare e non poco riuscendo a vincere solo al set decisivo (ndr: in tutte le altre partite ha sempre vinto per 2 a 0).

BW: In questa edizione qualcuno ha riscontrato problemi per l'eccessiva velocità delle bilie, specie sui tiri di misura. Solitamente a lamentarsi sono i giocatori che vengono eliminati nel corso del torneo. Tu, da vincitore, cosa ne pensi?
Montereali: Anche in questo caso sono stato abbastanza fortunato, giocando molto sul biliardo televisivo a cui ho saputo adattarmi incontro dopo incontro.

Con questo risultato, inoltre, Montereali conquista 15 punti valevoli per la classifica del circuito B.T.P. Sicuramente non sono molti, considerato che al vincitore di ogni prova ne vanno 100. Ma in molti casi, non ultimo proprio quello di Montereali l'anno scorso (si classificò 9° e perse l'accesso alla poule finale per appena 2 punti) anche un buon risultato al Gran Premio potrebbe essere determinante.

Il prossimo appuntamento, con la ripresa delle gare all'italiana del circuito B.T.P. è fissato per il 15 gennaio in quel di Frosinone. Per tutti gli amanti del Gran Premio, arrivederci all'anno prossimo.


Visualizza il tabellone completo del torneo



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