Le Traiettorie del Biliardo - pt. 6
Di Fabio Margutti, in Stecca - Tecnica - maggio 2007


Proseguendo la trattazione degli effetti zonali evidenziamo la griglia principale delle due tipologie più in uso nel tiro del 3 sponde. Questa operazione ci permetterà di ottenere la griglia di ogni singolo tipo di effetto zonale. In questo passaggio ho preferito non mettere in evidenza che il tragitto dopo la prima sponda in realtà è una linea curva, che come visto nelle precedenti lezioni è dovuta principalmente alla componente verticale (rotazione in testa, naturale o trasmessa), accentuata più o meno dalla forza del tiro, dallo stato del panno, ecc… In effetti questa approssimazione è ancora lecita in una trattazione del tutto qualitativa più che quantitativa.


I 2 EFFETTI PRINCIPALI

Questi due effetti sono il D2 ed il B4 equivalenti a circa ⅓ d’effetto e ⅔ d’effetto. In realtà molti giocatori utilizzano anche l’effettoA6 (un effetto quasi massimo), ma lo sconsiglio ai fini pratici perché la resa è troppo soggetta alle variazioni di forza e sbracciata, ma soprattutto risente molto della distanza e dell’angolazione della battente verso la sponda di mira.

Graficamente, su un generico biliardo, l’effettoD2 si presenta così:


In modo simile il B4 propone queste variazioni:


E’ apprezzabile notare che nella parte in basso di ogni figura sono stati raggruppati gli sviluppi del particolare effetto su sponda, in relazione all’ampiezza della diagonale madre di partenza.

Questo criterio getta le basi per la costruzione del nostro futuro sistema di 3 sponde.

E’ stupefacente osservare come da una semplice traslazione sia possibile constatare e dimostrare la precisione e l’eleganza del sistema.

Poiché le variazioni tra gli arrivi in blu sono molto simili a quelli degli arrivi in porpora, potremmo dire che i sistemi sono paralleli. In realtà quando le diagonali madri di partenza cominciano ad aprirsi (più di quanto mostrato nelle figure) gli intervalli tra le biglie blu cominciano a slabbrarsi, non rispettando più la correlazione iniziale. Questo difetto determina un’incerta efficienza dei sistemi di 3 sponde con poco effetto, che spesso, a parte in determinate zone di arrivo, sono precari e richiedono una pratica laboriosa con compensazione varie. L’incertezza è accentuata appunto da quei fenomeni di scivolamento dovuti alla rotazione verticale.

E’ per questo motivo che sarebbe preferibile utilizzare un effetto che stabilizzi maggiormente gli intervalli di arrivo anche per diagonali più larghe. E’ il caso appunto dell’effetto B4, il taglio principe del tiro del 3 sponde.

L’effetto B4 oltre a stabilizzare la traiettoria, consolida anche la rotazione della biglia battente durante tutto il percorso. In giro si trovano purtroppo biliardi dove, per la precarietà del panno, la biglia perde l’effetto in maniera incontrollabile, alterando le relazioni. L’effetto B4 seppur di poco è quello che riesce a stabilizzarsi meglio.

La non-stabilizzazione dell’effetto può essere notata nei tiri di misura a castello, quando la biglia a fine tragitto risponde alle diagonale del 2amòdi3 come ad un traversino senza-effetto piuttosto che di leggero effetto naturale, come dovrebbe essere. A me piace dire che la biglia perde parte della propria anima, non tanto per l’effetto naturale che acquisisce, quanto per la perdita del taglio che noi avevamo impartito inizialmente; c’è quindi un graduale passaggio dal nostro comando a quello ricevuto pian piano dal tavolo verde.

Filosoficamente si può anche pensare che il nostro comando è funzione di quello del tavolo (quindi... la si può pensare in tanti modi), fatto sta che la biglia cambia dinamicamente il suo stato di moto e di rotazione; quindi dobbiamo prevenire il tutto e stabilizzare con un effetto congruo: il B4.


IL SENZA EFFETTO

Mentre il B4 ed suoi i fratelli minori (gli altri effetti buoni) stabilizzano chi più chi meno un intervallo molto ampio di diagonali madri di partenza, il SenzaEffetto e la famiglia degli effetti contrari (effetti e mezzi-effetti di garuffa) richiedono particolari CentriMultipli che sono soggetti a minori variazioni di stabilità.


Mentre nelle prime lezioni abbiamo criticato l’utilizzo del senza effetto verso il CentroMultiplo Speculare dell’Angolo perché privo di una valida correlazione (se non quella geometrica) possiamo ora individuare nei CentriMultipli quello che individua l’arrivo al birillo rosso del castello nel tiro di striscio senza effetto. Questa stabilità di correlazione, che non è assicurata da nessuna rotazione iniziale, si basa essenzialmente su una simile traiettoria convergente di partenza. Sono poche le diagonali madri per giocare uno striscio di battuta per cui la correlazione non risente parecchio delle loro minime variazioni.


Nelle prossime lezioni

Completeremo la trattazione generica degli effetti introducendo quelli contrari attraverso i tiri di garuffa e di mezza-garuffa, tiri sempre molto delicati. Come sempre vi aspetto numerosi.




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