Alla scoperta del
«Pianeta Snooker»
(Seconda parte)
Di Enrico Galli, in Snooker - Articoli - agosto 2007

Nella prima parte di questo speciale, pubblicata sul numero di luglio, abbiamo introdotto alcuni elementi base di una partita di snooker, i materiali di gioco, lo svolgimento di un frame.
In questa seconda puntata ci addentreremo un po' più a fondo nei meccanismi che possono apparire «oscuri» o complicati al neofita, ma che senza dubbio costituiscono parte del fascino di questo splendido gioco.

I falli
Così come tutte le altre specialità del biliardo, anche lo snooker prevede dei falli, ovvero situazioni di gioco che determinano la conclusione del turno di un giocatore e gli assegnano una penalità. Alcuni dei falli più comuni sono:

  • far cadere la bilia bianca (battente) in buca;
  • non colpire alcuna bilia obiettivo con la bianca;
  • colpire per prima una bilia obiettivo diversa da quella «on» (che può essere una qualsiasi delle rosse, oppure un colore dichiarato, a seconda della fase in cui si trova la serie del giocatore);
  • mandare in buca con lo stesso tiro sia una rossa che un altro colore, oppure due colori diversi (è invece consentito imbucare più di una rossa, purché ovviamente le rosse siano le bilie «on»)

Ciascuno di questi falli passa il turno all'avversario, ma sempre dalla posizione risultante: a snooker non esiste la «palla in mano», con la sola eccezione di quando la bianca cade in buca; anche in questo caso, tuttavia, l'unica area in cui il giocatore al tavolo può spostare liberamente la bianca è la «D» (l'area semicircolare disegnata sulla linea del baulk).
La penalità assegnata al giocatore che commette un fallo non è fissa, ma è comunque compresa tra un minimo di 4 e un massimo di 7 punti. Essa è determinata dalla bilia di maggior valore coinvolta nel fallo: per «coinvolta» si intende che era la bilia «on», oppure che è stata toccata dalla bianca durante il tiro, oppure che è caduta in buca durante il tiro. Esempio: se la bilia «on» è la blu (valore 5 punti) e giocando il tiro si commette un fallo, la penalità minima è di 5 punti; ma se, durante il tragitto, la bianca avesse toccato la nera, oppure la nera stessa fosse finita in buca in seguito a qualche carambola, la penalità sarebbe salita a 7 punti.


Il poco invidiabile record di John Higgins: 12 falli consecutivi

Il «foul and miss»
Come già accennato nella prima puntata, i falli rappresentano una parte fondamentale di questo gioco, tant'è vero che il nome stesso (snooker) sta a indicare la copertura, la «messa dura», tale da costringere l'avversario a cercare palla di sponda (operazione quanto mai complessa viste le dimensioni del tavolo). Inducendo l'avversario in una o più penalità, è possibile vincere la partita anche se la somma delle bilie sul tavolo non consentirebbe più di coprire il disavanzo nel punteggio.
Queste situazioni assumono un'importanza ancora più elevata prendendo in considerazione i casi di «foul and miss». Questa formula è annunciata dall'arbitro in quei casi in cui, a suo insindacabile giudizio, il giocatore al tiro non ha fatto tutto il possibile per colpire una bilia «on». Ricordiamo infatti che non esiste la palla in mano, quindi per un giocatore in difficoltà potrebbe essere conveniente pagare 4 punti e «parcheggiare» la bianca in una zona di campo sfavorevole alla replica del suo avversario. Ciò non è consentito, e quando l'arbitro ritiene che si tratti di un fallo «grave» il giocatore che subentra al tavolo ha tre possibilità:

  1. Giocare dalla posizione risultante, come se si trattasse di un fallo «normale»;
  2. Far giocare di nuovo l'avversario dalla posizione risultante;
  3. Far rigiocare l'avversario dalla posizione originale, ricostruendo il tavolo esattamente com'era prima del tiro.

Questa terza possibilità è quella che si verifica più spesso, e può essere richiesta un numero infinito di volte consecutivamente; non capita di rado di assistere a situazioni particolari e quasi imbarazzanti sia per il giocatore (costretto a ripetere più volte lo stesso tiro, nell'affannosa ricerca di quella bilia che possa fargli gioco) che per l'arbitro, spesso in difficoltà nel ricostruire l'esatta posizione originale non solo della bianca, ma anche di tutte le altre bilie eventualmente mosse durante il tiro.
Un esempio eclatante (di cui vi offriamo anche il filmato) è accaduto nell'ultima edizione del Grand Prix: John Higgins imbucò una rossa ma rimase intrappolato tra altre rosse, che gli impedivano di «vedere» un qualsiasi colore per un tiro diretto. Avrebbe avuto una comoda chance di colpire la rosa di sponda, ma in tal caso avrebbe lasciato il tavolo aperto all'avversario, che si sarebbe potuto involare nel frame. Decise pertanto di cercare la verde con un complicato tiro di sponda, che tuttavia gli avrebbe procurato una difesa. Questa scelta (rinunciare a un tiro più facile per trarre vantaggio colpendo un'altra bilia) determina automaticamente la situazione di «foul and miss»... ebbene, Higgins commise ben 12 falli consecutivi, ripetendo ogni volta lo stesso tiro (a volte sulla verde, a volte sulla gialla), e regalando così 48 punti all'avversario. Tutti questi sforzi, premiati alla fine da un contatto favorevole, furono tuttavia vani: King si aggiudicò comunque il frame, e successivamente anche il match...

La regola dei 3 falli con palla a vista
Come si è appena detto, a snooker il giocatore può commettere anche decine di falli consecutivi, senza che questo abbia alcuna conseguenza se non l'avanzare dell'avversario nel punteggio. Esiste tuttavia un'eccezione: se il giocatore al tiro vede completamente almeno una delle bilie «on» (non è quindi «snookered»), al terzo «foul and miss» consecutivo perde automaticamente il frame. Dopo due di questi falli, è l'arbitro stesso a mettere sull'avviso il giocatore che rischia di perdere il frame: generalmente, questi per il suo terzo tentativo decide di giocare un tiro a più alta percentuale di successo...


Free Ball: un filmato esplicativo

La free ball
La free ball è un'altra situazione particolare, strettamente legata ai meccanismi relativi ai falli sopra decritti. L'arbitro annuncia «free ball» quando, in seguito a un fallo (con o senza «miss»), il giocatore di turno si trova coperto, impossibilitato quindi a un tiro diretto su una bilia «on». Non esistendo la palla in mano, ed essendo illogico che si possa trarre vantaggio da un fallo commesso, il giocatore di turno può dichiarare un qualsiasi colore, e giocarlo come se fosse la bilia «on». In caso di imbucata, gli verrà assegnato il punteggio relativo alla bilia «on» (indipendentemente dal colore della free ball dichiarata) e potrà proseguire normalmente la serie con il colore successivo.
E' importante capire come viene valutato se il giocatore abbia o meno diritto alla free ball: le bilie «on» sono considerate coperte se il giocatore non è in grado di colpirne una qualsiasi porzione da ambo i lati. Aiutiamoci con un altro filmato: Ryan Day commette un fallo (manca palla) e ora tocca a Ebdon giocare sull'ultima rossa disponibile... ma la vede completamente? Decisione difficile per l'arbitro...

Un'ultima, importante annotazione riguardo la free ball: è vietato dal regolamento lasciare una copertura all'avversario sfruttando la free ball. Ovvero, se il giocatore ha la free ball e dichiara, per esempio, la verde, egli non potrà semplicemente appoggiarsi dietro ad essa per lasciare in difficoltà l'avversario nel suo successivo tiro sulle rosse: si tratterebbe di un fallo.
Avevamo accennato nella prima puntata a come la free ball possa dare luogo a una serie «supermassima» di 155 punti. Questa particolare situazione si può verificare qualora un giocatore, in situazione di bilie ancora tutte sul tavolo, commetta un fallo e lasci l'avversario coperto sulle rosse: questi potrà dunque dichiarare una free ball e aggiungere una «mano» di rossa-nera (8 punti in tutto) rispetto alle 15 normalmente disponibili. Questo porta la serie perfetta dello snooker, 147 punti, a un teorico 155, che tuttavia non si è mai verificato in competizione.

Si conclude qui questa mini-serie di articoli dedicata ai piccoli «segreti» dello snooker. Ci auguriamo di aver sciolto alcuni dubbi a coloro i quali si sono avvicinati da poco a questo affascinante sport, e perché no di avere incuriosito qualche neofita a scoprirlo per la prima volta. Invitiamo i lettori che volessero ulteriori chiarimenti sui contenuti di questo articolo a scriverci tramite il modulo dei contatti, anche per suggerire modifiche o futuri ampliamenti di questa rubrica.
L'appuntamento per tutti gli appassionati è al 6 agosto, data di inizio dello Shanghai Masters che apre ufficialmente la stagione 2007/2008. Come sempre in diretta su Eurosport in compagnia di Maurizio Cavalli, e come sempre sulle pagine di bweb Magazine!




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