Serie A 2007-2008: “A” che punto siamo?
Di Ernesto Cavazza, in Stecca - Articoli - maggio 2008

Grandi campioni, 14 squadre agguerrite, un biliardo tutto nuovo e il palcoscenico televisivo: gli ingredienti per confezionare un prodotto di grande qualità e successo c’erano tutti. Eppure, l’edizione 2007-2008 del Campionato a squadre di Serie A sarà ricordata soprattutto per le discussioni e malumori espressi dai tanti appassionati del biliardo coi birilli. Dai rumors nelle sale alle animate discussioni sui forum presenti in rete, abbiamo assistito ad un acceso dibattito attorno a questa nuova proposta. E il motivo del contendere è ormai noto: l’introduzione del nuovo biliardo a 4 buche, concepito per fondere la tradizione con i nuovi elementi di modernità portati dal biliardo internazionale.


Andrea Quarta, capitano del CSB Roma

Giunti nella fase calda della serie A 2007-2008, proviamo quindi a tracciare un punto della situazione sull’andamento della competizione e sui “temi caldi” che ruotano attorno a questa manifestazione.

Lazio Biliard e CSB Roma: le 2 «capolista»

A 3 turni dal termine della «regular season» la situazione è ancora tutta da definire: ad accedere alla poule scudetto saranno solo 4 squadre (le prime 2 di ogni girone) e si disputeranno il titolo nelle giornate del 2 e 3 luglio a Saint Vincent.

Nel girone A, con 23 punti il primo posto è ormai in cassaforte per la squadra della SS Lazio Biliardo, ma è apertissima la lotta per il secondo posto fra CSB Milano, Grifone Biliards e CSINFO Pontedera.


Montereali, vicecapitano della SS Lazio Biliardo

Nel girone B la conquista dei 2 posti utili per accedere alla poule scudetto è invece una questione a 3 fra CSB Roma, a 23 punti con 6 lunghezze di vantaggio sulla corazzata Boville Biliards capitanata da Arturo Albrito e sull’ottima BRF Siena, entrambe a 17 punti, con il CSB Roma che nelle prossime giornate dovrà disputare gli scontri diretti con le dirette inseguitrici.

Nel corso della stagione abbiamo potuto assistere a incontri molto equilibrati.
E il merito non è solo di questo nuovo biliardo ancora inesplorato ma anche e soprattutto dell’impegno profuso dai giocatori meno noti che, come si suole dire in gergo sportivo, sono riusciti a «fare squadra». E poi, non dimentichiamo i tanti giovani emergenti di cui sentiremo parlare spesso in futuro.

Dunque, non sono mancate le sorprese anche se le squadre dotate delle migliori individualità e di un più alto tasso tecnico sono riuscite a conquistare le posizioni alte della classifica.

Partita un po’ in sordina a causa delle polemiche iniziali e dalle tante novità tecniche e regolamentari introdotte, questa serie A sta finalmente trovando un suo assetto e siamo pronti a scommettere che ci regalerà un finale col botto! Una conferma a tali auspici l’avremo fra poco più di un mese, arriva la poule finale di S. Vincent e, statene certi… ne vedremo delle belle!


Il quadro attuale del campionato a squadre di serie A 2007/2008

Biliardo con le buche: uno sconosciuto di cui parlano tutti

Ma veniamo al dibattito generato dall’introduzione di questo biliardo. Quando arrivano novità importanti le reazioni sono sempre accese. E la notizia dell’introduzione «sperimentale» del biliardo a 4 buche ha fin da subito diviso gli appassionati: per mesi, sui forum e nelle sale non si è parlato d’altro. Due i partiti: chi pro, chi contro. A prevalere, almeno da un punto di vista numerico, sono sicuramente stati gli scettici e i contrari.

In sintesi, ecco i principali motivi di critica:

- l’inopportunità di spezzettare ulteriormente le discipline
- le caratteristiche tecniche del nuovo biliardo sono troppo simili a quello internazionale classico e quindi si prefigura più una lieve “variazione sul tema” che una nuova specialità con caratteristiche ben distinte
- le spese necessarie per sostituire una parte di biliardi con quelli nuovi sono ingenti e difficilmente sopportabili da molte sale italiane che in molti casi non attraversano un periodo particolarmente florido dal punto di vista economico
- la mediocre qualità del gioco espresso su un biliardo poco conosciuto e sul quale non ci si allena regolarmente
- il passaggio televisivo e dunque promozionale di una disciplina che di fatto non è praticabile nelle sale italiane

Andrea Quarta

«Personalmente non mi piacciono. Le buche sono delle difficoltà in più che comunque non aggiungono particolari pregi al gioco, anzi. Personalmente preferisco giocare sugli internazionali».

Andrea Paoloni
«Non mi piace. Non vedo perché devo modificare delle esecuzioni perfette in virtù delle buche. Le bilie più grosse e le sponde più alte si, rendono il gioco migliore, ma le buche per me non hanno senso di esistere».

Tali critiche in una prima fase si accompagnavano al sospetto, poi rivelatosi infondato, che tale biliardo potesse sostituire l’internazionale anche per tutte le altre discipline in calendario. Un terremoto che, a soli 20 anni dal cambio epocale avvenuto con l’introduzione dell’attuale biliardo internazionale, avrebbe rappresentato un allontanamento dall’obiettivo di internazionalizzare il gioco dei 5 birilli, un obiettivo auspicato da tutti e perseguito a più riprese dalla federazione.

Tuttavia, come dicevamo non sono mancati i pareri favorevoli all’introduzione di questo nuovo biliardo per una nuova specialità.

E le ragioni sono molteplici:

- una nuova disciplina porta sempre nuovi stimoli e introduce una variabile in più di gioco
- il biliardo è tecnicamente ben realizzato e porta un elemento tecnico di novità apprezzabile perché non si tratta di un ritorno al passato ma di una rivisitazione in chiave moderna del vecchio e da alcuni rimpianto biliardo con le buche
- le bilie di dimensioni e peso maggiori e le sponde più alte favoriscono una miglior dinamica del tiro, con meno saltellamenti e comportamenti anomali
- la presenza delle buche stimola un gioco più fantasioso e limita in parte la fase di colpitura, divenuta troppo determinante nell’attuale biliardo internazionale

Tutto questo, naturalmente, in un’ottica di piena fiducia nell’operato della Fibis che, prima di prendere qualunque decisione, possa valutare al meglio tutti i pro e i contro dell’utilizzo di questo biliardo per una o più manifestazioni.

Antonio Girardi

«Io mi sono trovato bene, le bilie più grosse e le sponde un po’ più alte rendono il gioco più facile. Le buche sono un ostacolo a quale ti devi adeguare. Non mi dispiace come specialità alternativa».

Massimo Caria

«Per chi come me viene dal biliardo con le buche è un po’ più facile approcciarsi a questa nuova specialità. Le buche costringono ad un gioco più chiuso e quindi i casi “imprevedibili” diminuiscono, meno casualità quindi».

Guardiamo al futuro, insieme

Qualunque sia la vostra idea in merito, resta la sensazione di un esperimento riuscito a metà. Magari è solo una questione di tempo. Ma restano troppi dubbi e troppi nodi da sciogliere. Siamo di fronte alla nascita di una nuova disciplina biliardistica oppure possiamo parlare di esperimento fine a se stesso o che necessita di altro tempo per poter essere valutato?

Forse è ancora presto per dirlo. Certamente attendiamo risposte chiare e puntuali e pensiamo che la Federazione nei prossimi mesi non tarderà a fornircele.

Chi vi scrive auspica che vi sia trasparenza nella comunicazione ed unità d’intenti. Le formule magiche probabilmente non esistono ma con una gestione intelligente delle risorse e l’aiuto di tutti potremo far rivivere al nostro sport nuove e fortunate primavere.

Perché il biliardo in Italia ha un’importante tradizione. Sfruttiamola!

In bocca al lupo Serie A. E… vinca il migliore!

NdR: sul sito Timeout Network potete trovare le sintesi delle partite giocate dalle squadre capitoline CSB Roma e SS Lazio Biliardo, nonchè gallerie fotografiche e approfondimenti dedicati al Campionato a squadre di serie A nel Lazio.

(Si ringrazia Timeout Network per le immagini fotografiche pubblicate in questo articolo)




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