Il Campione del Mondo!
Di Paola Luzzi, in Stecca - Interviste - agosto 2008

Pochi giorni dopo la sua vittoria al Mondiale di Sarteano (SI) ho avuto modo di incontrare ed intervistare per tutti i lettori del nostro Magazine Andrea Quarta. La vittoria del titolo più ambito per un giocatore di biliardo non lo ha cambiato molto… sempre sorridente e con la voglia di scherzare anche se noto che lo fa in modo diverso. Andrea è cresciuto… è più maturo e lo ha dimostrato anche sul biliardo proprio in occasione di questo mondiale.

Ma andiamo a sentire cos’ha da raccontarci.

bweb: «Che esperienza è stata vincere il Campionato del Mondo di 5 birilli?»

«E’ stato il mio sogno fin da bambino anche se, a quel tempo, immaginavo di fare la finale con Gustavo Zito ma avevo 10 anni e Zito in quegli anni era sicuramente il giocatore più forte in assoluto. Non riesco a descrivere esattamente cosa ho provato, posso solo dirti che ero sereno e che, faccio una rivelazione agli amici di bweb, poco prima del mio primo mondiale... ho sognato che lo avrei perso e così è stato. Invece questa volta… niente sogni malauguranti. E’ stata davvero un esperienza bellissima. Voglio dedicare questa vittoria alla mia famiglia prima di tutto e poi a tutti quelli che mi vogliono bene e che hanno sempre creduto in me.»


La concentrazione prima dell'incontro

bweb: «Hai iniziato giovanissimo? Come ti sei avvicinato al biliardo?»

«Non è stato difficile, mio padre aveva una sala biliardo a Carmiano dove giocavano tutti i più grandi giocatori della Puglia, uno tra tutti, che veniva tutti i giorni… Crocefisso Maggio.
Avevo 7-8 anni la prima volta che ho preso in mano la stecca, vedere tutti questi campioni mi metteva curiosità, il biliardo mi piaceva e la voglia di diventare bravo come loro ha fatto il resto. Ricordo che non arrivavo al biliardo e mio padre mi seguiva passo passo con la seggiola.»

bweb: «C'è stata una persona fondamentale per la tua crescita biliardistica? Un maestro, un amico…»

«Le basi me le ha insegnate tutte mio padre e poi, per affinare tecnica e capacità sono stato a scuola da Gomez dove mio padre mi accompagnava tutte le settimane.»

bweb: «Un bel rapporto quello con tuo padre…»

«Mi ha sempre sostenuto e spronato, se sono il giocatore che sono oggi lo devo senz’altro a lui. Purtroppo non passiamo mai molto tempo insieme, io abito a Bardonecchia (TO) e lui sta a Lecce ma appena possiamo cerchiamo di vederci con tutta la famiglia. Quest’anno abbiamo fatto anche il campionato a coppie a Saint Vincent così abbiamo fatto due cose contemporaneamente: siamo stati insieme e abbiamo pure giocato insieme… cosa che non succede mai.»

bweb: «Cosa non ti piace del biliardo di oggi?»

«Quello che non mi piace è la polemica che spesso vedo scatenarsi alla fine di troppe partite. Quando perdi devi solo dare la mano al tuo avversario, dirgli bravo, e togliere il disturbo. Invece spesso assisto a litigi di ogni tipo che tolgono credibilità e immagine a questo bellissimo sport.»


La gioia che esplode: è fatta!

bweb: «Quali dei tuoi colleghi stimi di più e perchè?»

«Sono due i giocatori che stimo di più: Gustavo Zito per la serietà, la preparazione e per quello che ha dato al biliardo, i suoi complimenti per la vittoria al mondiale sono stati tra i più graditi. E poi ammiro molto Crocefisso Maggio per la sua grande grinta e aggressività anche se talvolta esce un po’ dalle righe.»

bweb: «Qual è il tuo tiro preferito? E quale specialità?»

«Sicuramente il giro. La specialità: italiana»

bweb: «Visto che partecipi al campionato a squadre di serie A, che cosa ne pensi del biliardo con le buche? Credi in questa novità?»

«Non credo avrà futuro, io, personalmente, preferirei toglierle: per uno che inizia a giocare diventano un deterrente. Già noi giocatori di un certo livello incontriamo delle difficoltà andando talvolta in buca nonostante un’ottima conoscenza del biliardo, pensa un ragazzo alle prime armi. Diventerebbe ancor più difficile attirare i giovani.»

bweb: «Cosa fai quando non giochi a biliardo?»

«Ora che sono qui in vacanza a casa mia mi piace fare pesca notturna, sto fuori tutte le notti rientrando alle nove del mattino. Quando sto a Torino mi piace uscire con gli amici, frequentare locali, divertirmi insomma.»

bweb: «Cosa ci vuole per essere dei fuoriclasse? Talento, tecnica, passione… dacci le tue percentuali.»

«Talento prima di tutto, è quello che fa la differenza: bisogna essere naturali. Poi da lì inizia un lungo percorso fatto di tante tante ore di gioco.»


Intervista di rito dopo la partita

bweb: «Credi nei giovani per il futuro del biliardo? Cosa consiglieresti ad un ragazzo per un buon approccio? Quale caratteristica non deve mai mancare?»

«Per prima cosa gli consiglierei di lasciar perdere la stecca e di… guardare! Gli direi di osservare a lungo tanti bravi giocatori, un po’ come ho fatto io. La caratteristica che non gli deve mancare e l’umiltà, la voglia di imparare e di fare tanto allenamento.
Se guardiamo l’aspetto economico non è sicuramente incoraggiante intraprendere questa carriera ma io credo ancora in questo sport e spero davvero in una rinascita del biliardo.»

bweb: «Se non fossi un giocatore di biliardo saresti...»

Sai che non lo so? Ho desiderato così tanto diventare un giocatore di biliardo che non mi sono mai concentrato su nient’altro. La scuola poi, non è mai stata il mio forte… (sorride) Al massimo avrei potuto fare il falegname… cosa che ho fatto per alcune estati.»

bweb: «In una graduatoria delle cose importanti per te, dove lo collochi il biliardo? E quali sono le cose che vengono prima?»

«Al primo posto metto la famiglia quella che ho con i miei genitori e quella che ho qui a Torino con la mia ragazza, Joana, poi ci metto gli amici perché sono indispensabili e poi il biliardo.»

bweb: «Parli già di famiglia riferendoti al rapporto con la tua ragazza… fiori d’arancio in vista?»

«Beh… tra una ventina d’anni forse... (sorride) Non ho ancora progetti matrimoniali, stiamo bene così per ora.»

bweb: «Per ognuna di queste caratteristiche che voto (da 1 a 10) ti dai tu, e quale tuo collega apprezzi maggiormente?»

a) Abilità, precisione e misura: 7 io - 10 Zito
b) Professionalità (inteso come impegno, allenamento): 8 io - 10 Zito
c) Grinta e fiducia in sé stessi: 10 io - 10 Maggio
d) Gioco di prima: 10 io - 10 Maggio
e) Gioco di sponda: 6,5 io - 9,5 Caria
f) Positività mentale: 10 io - 10 Mannone
g) Correttezza e lealtà: 10 io - 10 Belluta



Andrea Quarta, raggiante per la vittoria appena conseguita al mondiale, con la ragazza, i genitori ed il fratello

Qualche domanda per conoscerti meglio…

bweb: «Sei puntuale o ritardatario?»
«Dipende da dove devo andare... Ma solitamente sono sempre un po’ in ritardo.»

bweb: «Sei timido o estroverso?
«Timido io??? (ride) No direi il contrario…»

bweb: «Sei paziente?»
«Si molto.»

bweb: «Sei testardo?»
«Al punto giusto.»

bweb: «Film preferito?»
«Il corvo, lo rivedo sempre volentieri.»

bweb: «Città dove vorresti vivere?»
«Non ho una città preferita, mi adatto alle situazioni, sto bene a Carmiano e a Bardonecchia ma il futuro magari mi porterà a spostarmi ancora. Magari la devo ancora trovare la città dove voglio vivere.»

bweb: «Musica preferita?»
«Tutte le novità discografiche, disco soprattutto.»

bweb: «Se potessi fare un viaggio?»
«Cuba.»

bweb: «Bevanda preferita?»
«Non ho una bibita preferita, anche qui mi adatto... tra i vini però mi piace molto il Valdobbiadene.»

bweb: «Cibo preferito?»
«Pasta al ragù.»

bweb: «Sai cucinare?»
«Zero assoluto, in cucina non so fare proprio niente. Voi donne perché siete nate? (ovviamente provocatorio)»

bweb: «Stagione preferita?»
«L’estate! Il massimo della libertà per me… girare tutto il giorno in ciabatte e calzoncini, cosa c’è di meglio?»

bweb: «Vuoi salutare la nostra Community?»

«Certo! Prima di tutto vi ringrazio per l’intervista e poi voglio fare un saluto a tutti i lettori di bweb: continuate a seguirmi e a fare il tifo per me!»



Andrea al tiro

(Si ringrazia Giancarlo Tomassini per le immagini fotografiche che vedete in questa intervista)




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