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Le Traiettorie del Biliardo - pt. 15

"Lezione n°15: il Sistema Margutti Mnemonico"
 

Come anticipato già nelle precedenti lezioni il Sistema Margutti rappresenta una teoria per la determinazione delle traiettorie all’interno del biliardo studiando e raggruppando le zone virtuali esterne al biliardo, costituite da CentriMultipli e mappature.
In particolare abbiamo evidenziato una zona, un gruppo di CentriMultipli, che prende il nome di asse fondamentale in quanto racchiude tutti i punti virtuali che se mirati con particolari effetti (rotazioni) permettono di ottenere degli arrivi significativi per l’esecuzione di svariate esecuzioni.
Ad esempio esiste un punto virtuale (che si trova lungo quest’asse fondamentale) che mirato con una certa quantità di effetto buono mi permette di arrivare sul diamante centrale della 3a sponda, la lunga, mentre mirato con un leggero effetto contro mi fa realizzare una delicata mezza-garuffa.
Figura
Fig. 1:
Il principio su cui si basa il Sistema Margutti
La maggior parte degli arrivi sul biliardo possono essere determinati attraverso quest’asse.
Chiaramente in fase di gioco è impossibile poter vedere questi punti virtuali. Quindi per rendere pratico questo mio studio è importante utilizzare delle applicazioni di gioco.
Il Sistema Margutti usa ognuna di queste metodologie in maniera del tutto equivalente in quanto il fine è lo stesso: rendere tangibili (indirettamente) i CentriMultipli.
La natura di queste applicazioni può essere diversa ed è stata concepita in modo da essere comoda in ogni fase di gioco. Può essere di tipo:
• algebrico-numerica, come per il sistema M. Mnemonico, il sistema M. a Punti Fissi Moltiplicatori, il già noto metodo delle Sottrazioni/Addizioni.

• geometrico-visiva, come per l’SMG (Sistema Margutti Geometrico) dove non servono più le operazioni algebriche, a volte piuttosto scomode e limitanti.

A questo punto, per ottenere delle comode (nel senso di agevoli, pratiche) ma allo stesso tempo precise applicazioni algebrico-numeriche dei CentriMultipli bisogna utilizzare due differenti approcci:

uno per le partenze dalla sponda lunga

un altro per le partenze dalla sponda corta

partenze dalla sponda lunga

Poiché per le partenze da sponda lunga la numerazione dell’Angolo50 è del tutto legittima ed appropriata in quanto rispetta l’armonia dei CentriMultipli, continueremo ad utilizzarla.
Ritengo infatti che non sia il caso di stravolgere troppo le conoscenze acquisite dalla maggior parte degli appassionati. E visto e considerato che i presupposti di questa numerazione per le partenze dalla sponda lunga sono corretti ed efficaci, sarà una delle numerazioni di riferimento che adotteremo esattamente come esposto in figura.
Figura
Fig. 2:
Numerazione di riferimento per le esecuzioni con partenze dalla sponda lunga

L’Angolo50 può essere considerato una teoria algebrico-numerica basata sul metodo delle sottrazioni. Infatti ad un’attenta analisi le diagonali dell’Angolo50 con partenza e mira tra le due sponde lunghe opposte convergono verso dei rispettivi CentriMultipli.

La conferma è geometricamente inequivocabile.
La dimostrazione origina dal fatto che il rapporto tra la distanza dei CentriMultipli (dell’asse fondamentale) dalla sponda corta è esattamente il doppio rispetto alla distanza tra le due sponde lunghe.
Questo ci consente di adottare una numerazione tra le due sponde opposte il cui rapporto tra i diamanti sia esattamente di 1 a 2. Infatti il valore dei diamanti sulla sponda lunga di partenza variano di 5 in 5, mentre quello dei diamanti sulla sponda lunga di mira di 10 in 10.

Purtroppo dalle partenze dalla sponda corta l’Angolo50 perde questa armonia di convergenza verso i CentriMultipli e diventa impreciso commettendo degli errori concettuali; imprecisioni che andrebbero ogni volta corrette con l’implementazione di svariate compensazioni [si veda la lezione n°13 sulle compensazioni di applicazione].

In sostanza l’Angolo50 può essere inquadrato come un derivato della teoria dei Centri Multipli, da cui è possibile attingere quando utilizza una numerazione consona, ma da cui bisogna allontanarsi quando la numerazione non è più correlante.

sistema margutti mnemonico

Per le partenze dalla sponda corta il discorso si complica poiché il rapporto delle distanze varia continuamente in relazione all’altezza del diamante di riferimento, quindi è necessario adottare un altro approccio che non sia quello delle classiche sottrazioni (o somme).

Nonostante lo svolgimento algebrico migliore sia quello che sfrutta i Punti Fissi Moltiplicatori, introduciamo in questa lezione una valida alternativa, piuttosto pratica, che è rappresentata dal sistema Mnemonico.
Questa applicazione prevede la creazione di una griglia di diagonali che, lo dice la parola stessa, vanno ricordate a memoria.

I riferimenti che adotteremo per le partenze sono i 3 diamanti della sponda corta che, salendo dall’angolo, rinomineremo come 1°, 2° e 3° diamante (di colore blu scuro).

Anche i diamanti della sponda lunga di mira (di color rosa) vengono rinominati a partire dal 1°, cominciando la sequenza dall’angolo più vicino alla sponda di partenza. La griglia sarà così composta da una serie di diagonali fondamentali, il cui valore è già stato calcolato in relazione al CentroMultiplo che, prolungate, incontrano.

Assumendo che dal diamante di partenza si guardi verso il diamante di mira si otterranno i seguenti valori di CentroMultiplo (diagonale) fondamentale:

dal 1°diamante di partenza:
verso il 2° → diagonale –4
verso il 3° diagonale 8
verso il 4° diagonale 19
verso il 5° diagonale 31
Figura
Fig. 3a:
Sistema Margutti Mnemonico dal 1° diamante della sponda corta di partenza
dal 2°diamante di partenza:
verso il 2° diagonale 3
verso il 3° diagonale 18
verso il 4° diagonale 33
Figura
Fig. 3b:
Sistema Margutti Mnemonico dal 2° diamante della sponda corta di partenza
dal 3°diamante di partenza:
verso il 1° diagonale –2
verso il 2° diagonale 20
verso il 3° diagonale 44
Figura
Fig. 3c:
Sistema Margutti Mnemonico dal 3° diamante della sponda corta di partenza

considerazioni

In questa mia applicazione c’è quanto di più concreto si possa proporre: imparare direttamente il valore di alcune diagonali fondamentali.
Di fatto ho ritenuto importante evidenziare quelle diagonali che di solito si ripropongono maggiormente durante una partita, sì da velocizzare l’approccio e rendere l’esecuzione il più possibile agevole.

In merito il personale consiglio è di memorizzare perfettamente la griglia tra il 1° ed il 2° diamante di partenza che è una delle zone dove è richiesta una costante applicazione del gioco di sponda. Risulta per altro evidente che qualora necessitassimo di una diagonale basterà inquadrare quella conosciuta più prossima alla posizione della battente e determinare tramite intuitive operazioni di convergenza la diagonale desiderata.

Ipotizziamo ad esempio di voler determinare le diagonali fondamentali 15. Se mi trovassi con la battente nei pressi del 2°diamante di partenza mirando al 3° diamante so (a memoria) che otterrei una diagonale 18. Basterà così diminuire di poco l’angolazione della traiettoria per sapere che la mira corretta anticipa di 2-3 punti il 3° diamante di mira.

In pratica è bastato ricordare a memoria che dal 2° diamante verso il 3° diamante di mira la diagonale equivale a 18, per ricavare da questa indicazione la 15.

approfondimenti

Torniamo così al discorso che un sistema di riferimento dovrebbe essere, nel rispetto di un principio di base, il più semplice e pratico possibile.
Poche diagonali sono sufficienti a ricostruire l’intera schiera. Quindi non avrebbe senso ricordare a memoria tutte le diagonali, quando basta ricordarne solo alcune.
L’armonia verso i CentriMultipli ed il buon senso fa di questa applicazione una delle più pratiche.
Chiaramente il mio invito è di memorizzare nel futuro anche ulteriori diagonali, sempre però nel rispetto del sistema di base, i gruppi di centri multipli e mappature studiate dal sistema Margutti.

Una considerazione particolare nasce osservando che le diagonali a 45° aumentano o decrescono di 5 punti ogni intervallo tra un diamante di partenza (o di mira) e l’altro. Questo vuol significare che tra il 1° ed il 2° diamante di partenza ci sono almeno 5 diagonali unitarie che variano dalla diagonale 3 alla diagonale 8, quindi la diagonale 4, la 5, la 6 e la 7.

Figura
Fig. 4:
Sistema Margutti Mnemonico per le diagonali a 45°

Nelle prossime lezioni

Introdurremo l’applicazione algebrico-numerica basata sui Punti Fissi Moltiplicatori. Non credo serva aggiungere altro per stimolare la vostra curiosità. Vi aspetto quindi come sempre numerosissimi.
Buon biliardo a tutti.


 
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