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Bruno Muratore: «Mr Consistency»

"Il romano dai modi gentili che sta conquistando il mondo del pool"
 

Si chiama «consistency», ed è la chiave del successo. Da sempre, nel mondo anglofono del pool, questa parola è, per chi se ne intende, la differenza tra i buoni giocatori e i veri campioni.

Consistency vuol dire «costanza», ma anche «solidità», ed è un vero e proprio talento.


Bruno Muratore applaude Darren Appleton, suo
avversario in finale all'Eurotour di Castelvolturno

Ci sono giocatori naturalmente dotati di un tocco magico, altri di un’intelligenza fuori dal comune, altri ancora di colpi che permettono loro di uscire dalle situazioni più complicate. Ma solo chi ha la «consistency», la capacità di rendere sempre al meglio o quasi, rimane ai vertici delle classifiche per lungo tempo.

Accade a tutti di avere battute d’arresto, periodi in cui le bilie non rispondono a dovere e non c’è niente da fare. Succede, nel pool, persino ai filippini che ce l’hanno nel sangue o ai robot taiwanesi, e sta capitando proprio in questo momento anche alle nazioni tradizionalmente dominatrici nel panorama europeo, Germania e Olanda, di non avere un proprio esponente tra i primissimi del ranking.

Un paese mediterraneo come il nostro, fatto di temperamenti caldi e storici alti e bassi in ogni campo, non dovrebbe presentare eccezioni a questa regola.

E allora come si spiega che «Mister Consistency», l’uomo che da un paio d’anni (cioè da quando ha iniziato a competere a livello internazionale) non fallisce un appuntamento importante, è proprio un «romano de Roma»?


Bruno Muratore impostato al tiro

Noi, poolisti italiani di lungo corso, siamo naturalmente i meno sorpresi di vedere Bruno Muratore sempre al suo posto, cioè tra i primissimi di ogni torneo a cui partecipa e di ogni classifica che lo comprende. Sappiamo benissimo che la sua calma serafica, i suoi nervi di ghiaccio, uniti naturalmente ad una preparazione tecnica di altissimo livello, lo rendono uno scoglio difficilissimo da superare per chiunque. Ma non possiamo che essere inorgogliti di fronte allo stupore di chi Bruno non lo conosce, gli stranieri che si trovano di fronte un quarantenne, educato e silenzioso, che non si scompone mai di fronte a niente e macina risultati a spese dei giovani «fenomeni» famosi nel mondo.

Le classifiche italiane degli ultimi 10-15 anni parlano chiaro, Muratore è sempre stato ai vertici, affiancato a turno da chi, in quanto essere umano, alterna stagioni positive ad altre un po’ meno brillanti. Ma lui è sempre lì.

Ora lo sanno anche fuori dai nostri confini, dove il pool italiano è sempre stato riconosciuto con un solo nome, quello di Fabio Petroni, unico azzurro a raccogliere meritata gloria nelle competizioni europee e mondiali.

Proprio mentre Fabio, comprensibilmente, sta passando un momento di scarsi risultati agonistici (destinato a terminare prestissimo), il tricolore è ora portato alla ribalta da Bruno, che è saldamente al terzo posto della classifica europea.

Dopo l’eccezionale vittoria all’Eurotour di Malaga dello scorso dicembre e il buon piazzamento ottenuto in Francia, Muratore ha confermato la sua posizione d’eccellenza a livello continentale con un altro meraviglioso exploit a Castelvolturno, vicino Napoli. Nella prova del circuito europeo di casa nostra, come sempre ottimamente organizzata dallo staff coordinato da Vittorio De Falco della Federbiliardo, il romano ha ceduto solo nella finale, contro il fortissimo inglese Darren Appleton, dopo aver eliminato come sempre alcuni dei «mostri sacri» del pool continentale.

A corredo della prestazione di Bruno, segnali positivi per il nostro movimento sono arrivati dal napoletano Giuseppe Iacobucci, certamente non tra i favoriti della vigilia, che con un ottimo 17° posto da «profeta in patria» ha confermato che dietro i nomi più noti abbiamo una base in grado di raggiungere presto i vertici.


Francisco Bustamante

Tornando a Muratore, due podi in tre gare, sempre nel girone finale da un paio d’anni e il terzo posto nel ranking EPBF potrebbero anche bastare, ma c’è di più.

Proprio l’alta posizione nella graduatoria continentale ha permesso al campione italiano Federbiliardo di ottenere un posto per il prestigioso World Pool Masters, in svolgimento in questi giorni a Las Vegas. Un tabellone ad eliminazione diretta formato dalle sedici stecche più calde del pianeta. Un roster spaventoso, con americani come Corey Deuel, Shane Van Boening e Rodney Morris, i migliori europei (Drago, Souquet, Immonen, Gray, Majid, Feijen, Engert, Reimering e Peach), il taiwanese Ko e i «mostri» filippini Pagulayan e Bustamante. Proprio quest’ultimo, una leggenda della specialità, sarà il primo avversario del nostro portacolori. Uno scoglio duro che senza dubbio sarà un ulteriore stimolo per Bruno a far bene.

Abbiamo volutamente tenuto per ultimo, seguendo la logica del «dulcis in fundo», il più recente exploit di Muratore, che lo ha definitivamente consacrato a livello mondiale.

Un paio di settimane fa, a Fujairah, negli Emirati Arabi, si è tenuto il campionato del mondo di Palla 8. I 64 qualificati di 5 continenti si sono scontrati per l’assegnazione di un altro prestigioso titolo. Ebbene, per confermare la sua costanza, Bruno non si è scomposto ed ha ottenuto un gran piazzamento, quinto classificato, dopo aver dominato avversari di altissimo livello come il campione degli US Open Shane Van Boening. Fatale all’azzurro, questa volta, è stato il quarto di finale contro il campione uscente, il fenomeno filippino Ronnie Alcano, che poi ha perso la finale con l’eterno Ralf Souquet.


Muratore durante l'incontro contro Alcano

Ulteriore nota positiva della rassegna ospitata dai ricchi sceicchi del Dubai, in un ambiente da mille e una notte, è il diciassettesimo posto del genovese Gabriele Cimmino, l’altro italiano qualificato, che dopo un brillante avvio si è dovuto arrendere nei sedicesimi allo svedese Marcus Chamat, poi giunto terzo. Anche per Gabriele la conferma, dopo qualche anno di stop, che il talento è rimasto lo stesso e i risultati arriveranno puntuali.

Il mese di maggio sarà, specie per Muratore, un altro test probante. Oltre al World Pool Masters di Las Vegas ci sarà la tappa tedesca dell’Eurotour a Sindelfingen, sempre molto importante per mantenere, e possibilmente incrementare, i punti nella graduatoria EPBF.

Certo, ora Bruno non può più contare sul «fattore-sorpresa». Ormai lo conoscono (e lo temono) tutti, ed ogni torneo a cui partecipa non può fare a meno di averlo nel lotto dei favoriti.

Questo fatto potrebbe costituire una responsabilizzazione ulteriore sulle spalle del romano, e uno stimolo per tutti i suoi avversari. Che non sanno, però, che Bruno non farà una piega e macinerà il suo gioco pulito sempre nella stessa maniera, indipendentemente dal torneo, dal turno, dal punteggio e dall’avversario. È una caratteristica che ha sempre avuto che ne ha fatto un vincente. Si chiama «consistency».



Visualizza i risultati della fase finale dell'Eurotour di Castelvolturno


 
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