Cinzia Ianne
Di Paola Luzzi, in Stecca - Interviste - ottobre 2006

Cinzia Ianne (Lecce, classe 1984) è da diverse stagioni la regina indiscussa del biliardo femminile (specialità 5 birilli), tant'è vero che si è laureata campionessa assoluta per 5 volte consecutive. I suoi meriti sportivi l'hanno portata alla convocazione (tra le fila dell'Italia "B") in occasione dei campionati europei a squadre 2006. E da quest'anno è anche la giovanissima mamma del piccolo Antonio... Siete curiosi di conoscerla un po' meglio? Proviamoci!


Cinzia IanneBW: Quale è stato il tuo approccio con il mondo del biliardo? A quanti anni hai iniziato a giocare?

«Ho scoperto questo affascinante gioco all'età di 10 anni nella sala biliardo di papà. Ricordo che passavo ore ed ore seduta a guardare le partite dei giocatori più bravi della sala. Ho cominciato invece a praticare il biliardo con impegno, costanza e tanta passione, all'età di 14 anni quando, terminata la scuola media inferiore, ho cominciato ad aiutare papà nella sua attività di barman… La verità è che lo aiutavo poco visto che appena potevo scappavo a giocare a biliardo!»

BW: Chi ti ha introdotto in questa specialità? Hai avuto una persona che ti ha seguito nei primi anni?

«Sono stati i miei genitori i primi ad incoraggiarmi a continuare a praticare questa specialità anche a livello agonistico, perché vedevano in me un'innata predisposizione, sia fisica che tattica e cuna grande passione. Ho ampliato il mio bagaglio tecnico, ma soprattutto la mia esperienza, gareggiando alle prove del circuito BPT organizzate in varie città italiane, in cui ho avuto la possibilità di misurarmi con i migliori giocatori del mondo. Sono migliorata molto nel giro di due anni grazie soprattutto all'allenamento giornaliero, di circa 3-4 ore, durante il quale giocavo con i più bravi giocatori della provincia oppure molto spesso da sola, mettendo in pratica ciò che vedevo fare dai giocatori più bravi di me.»

BW: Una donna non potrà mai giocare come un uomo a biliardo….. pregiudizio o verità?

«Secondo me, la donna, ha esattamente le stesse capacità dell'uomo…. E non solo a biliardo!»

Cinzia Ianne BW: Nonostante l'ambiente delle sale biliardo sia cambiato negli ultimi anni, molte ragazze trovano ancora difficoltà di inserimento. Vuoi raccontarci la tua esperienza in merito? Come ti vedevano i giocatori all'inizio? E quando si sono resi conto del tuo potenziale, come è cambiato il loro atteggiamento?

«Per quanto mi riguarda sono stata molto fortunata ad avere i genitori gestori di una sala biliardo, in quanto non ho avuto nessuna difficoltà di inserimento ma, al contrario, tanto incoraggiamento sia da parte dei giocatori che dai frequentatori abituali della sala di papà, che mi hanno sempre stimata e rispettata. Quando ho cominciato a partecipare alle prime gare provinciali a Lecce, gli uomini mi sottovalutavano molto e grazie a questo loro atteggiamento ho ottenuto subito qualche piccolo risultato e dopo qualche anno ho cominciato a vincere varie gare provinciali open. Per i miei avversari non è stato per niente facile digerire la sconfitta…. Perdere con una donna e vederla vincere persino una gara li faceva crepare dalla rabbia!»

BW: Qual è l'esperienza che ricordi con maggior soddisfazione?

«Ricordo con grande soddisfazione una gara regionale open a Nardò (Le) circa 3 anni fa. Vinsi il torneo superando Gianni Metrangolo in semifinale e Domenico Gabriele in finale. Fui così sorpresa dalla mia prestazione che passarono giorni prima che mi rendessi conto di ciò che era successo.»

BW: Quali sono le giocatrici del circuito nazionale che ti piacciono di più? Ne temi qualcuna in particolare?

«Gioco con molto piacere una partita importante con Marilina DeLaude e Nicoletta Ferrario. Loro sono le giocatrici che più mi stimolano e che ammiro di più per la loro correttezza sul gioco e per le loro doti.»

BW: Visto il dominio assoluto degli ultimi 5 anni nella categoria Nazionale Femminile, non ti è mai venuta la tentazione di rinunciare alla categoria e provare a cimentarti tra i maschi concorrendo per il titolo di campione italiano di prima Categoria?

«Non credo che se decidessi di concorrere ai campionati italiani di prima categoria riuscirei ad arrivare fino in fondo, quindi, secondo me, tanto vale partecipare alle prove del circuito BTP durante l'anno, senza essere costretta a rinunciare alla poule finale del campionato italiano femminile.»

Cinzia IanneBW: Sei diventata mamma da poco… come riesci a far coincidere l'attività biliardistica con quella di genitore?

«E' molto difficile conciliare le due cose infatti non trovo più il tempo per allenarmi… è già un miracolo se riesco a giocare due ore a settimana. Ma non importa, quello che conta ora è crescere mio figlio… il biliardo può aspettare.»

BW: Si è appena concluso il campionato europeo a squadre, che ti ha visto schierata nelle fila dell'Italia B. Ci racconti questa esperienza?

«Un'esperienza bellissima, perché ho conosciuto giocatori di varie nazioni con tecniche di gioco molto diverse dalle nostre, ma ugualmente molto efficaci. Oltre all'aspetto tecnico, ho apprezzato moltissimo la loro simpatia e correttezza nel gioco.
Mi è dispiaciuto non conoscere altre lingue per poter dialogare liberamente con tutti loro, anche se alla fine - in un modo o nell'altro - ci siamo intesi ugualmente.
E' stata una grande emozione partecipare a una competizione di alto livello come questa; inoltre per noi è stato un grande risultato e un onore immenso giocare la finale con "la nazionale dei campioni"!
Vorrei salutare e ringraziare i miei compagni di squadra, autori di una prestazione da manuale per tutta la durata del torneo, e la federazione che ci ha dato la possibilità di competere in campo europeo.»

BW: Il biliardo femminile in Italia trova uno spazio adeguato? Hai delle proposte da fare in merito?

«Credo si debba incentivare maggiormente il settore femminile organizzando dei corsi di biliardo in varie parti d'Italia e proponendo più gare femminile open (aperte anche alle donne appartenenti alla categoria aspiranti) in modo da coinvolgere anche coloro che stanno imparando.»

BW: Insegnerai a tuo figlio a giocare a biliardo?

«Se un giorno mio figlio si dovesse appassionare a questo sporti gli insegnerei a giocare molto volentieri, anche se preferirei che praticasse il nuoto o la pallavolo.»


Ringraziamo Cinzia per la disponibilità dimostrata nel rispondere alle nostre domande malgrado i numerosi impegni; un grande «in bocca al lupo» da tutta la redazione per il suo futuro augurandoci che, sulla scia del suo successo, il movimento biliardistico femminile prenda finalmente quota come merita!




 Home page | Mappa del sito | Cookie Policy - Estesa © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.
powered by dBlog CMS ® Open Source