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Le Traiettorie del Biliardo - pt. 19

"Lezione n°19: gli arrivi del 3sponde sulla terza sponda (prima parte)"
 

 

Con questo articolo inauguriamo l’inizio del 3° anno di questa rubrica dedicata agli studi ed agli approfondimenti sulle traiettorie del biliardo, analisi che conduco personalmente da quasi venti anni.
Nei primi due anni di “traiettorie del biliardo” abbiano affrontato l’introduzione del sistema di base che ci permetterà d’interpretare i percorsi che le biglie eseguono sul panno verde.
Il Sistema Margutti prevede che le traiettorie vengano associate a punti di convergenza (Centri Multipli o CM) sui quali viene virtualmente indirizzata ogni biglia quando si vuole ottenere un particolare arrivo.
Dal confronto tra la traiettoria prettamente ideale (CM geometrico) con quella reale (CM fisico) è possibile anche proporre una spiegazione qualitativa dei fenomeni fisici che intervengono e che sono di fondamentale importanza ai fini della comprensione delle meccaniche del gioco.
Ogni CM rappresenta quindi il punto verso cui convergono tutte le diagonali che, eseguite con lo stesso trattamento (effetto/forza/sbracciata), conducono allo stesso arrivo.
Per convenzione nello studio del 3sponde considereremo come arrivo in terza sponda il punto di contatto della biglia con il margine interno della sponda di gomma, comunemente conosciuto come arrivo sul panno (o sulla gomma). Useremo come riferimento il valore della proiezione della biglia sulla sponda lunga, ed indicheremo questo numero con un indice p.

Poiché abbiamo diviso la distanza tra un diamante e l’altro in 10 punti, l’arrivo 20p indica il punto di contatto tra la biglia e la terza sponda quando la proiezione della biglia è esattamente sul 2° diamante.


Figura
Fig. 1:
Vari modi di traguardare l'arrivo in terza sponda. Noi useremo l'arrivo in proiezione

Quando vogliamo ottenere un arrivo spesso utilizziamo delle traiettorie di riferimento tra i diamanti delle sponde di uscita ed applichiamo degli aggiustamenti numerici per determinare questo punto. Ad esempio nella classica diagonale 10-10 dell’uscita del 3sponde sul birillo rosso basta aggiungere 5 punti (4,5 per l’esattezza) per ottenere il valore in proiezione dell’arrivo della biglia battente sulla terza sponda. In realtà questa operazione si dimostra spesso una approssimazione che alla lunga determinerà dei sistematici errori di valutazione. Il motivo è semplice: le diagonali di riferimento variano in base al punto di partenza, e quindi l’aggiustamento varia in base all’angolazione più o meno accentuata della diagonale di uscita. In parole povere il valore da aggiungere non è sempre una costante5, ma a volte 4, a volte 6, ecc...
Alcuni giocatori invece preferiscono determinare l’arrivo in terza sponda utilizzando il prolungamento della traiettoria d’incidenza (di entrata), mettendosi così in linea con l’uscita della biglia battente dalla seconda sponda verso la terza. Nonostante con questo metodo si velocizzi l’operazione di valutazione, alla lunga si rischia di perdere il feeling con il reale punto di battuta sulla terza sponda.
In definitiva il metodo analitico migliore per valutare il punto di arrivo (e la successiva diagonale di uscita) è quello di andare sulla terza sponda e verificare da vicino il punto di arrivo. Questa operazione si rende necessaria al fine di eliminare l’errore sistematico nella valutazione da lontano. La regola migliore è appunto quella che per valutare un 3sponde è meglio guardarlo da dietro. D’altro canto lo svolgimento di una partita dove si è spesso portati a valutare i tiri da dietro può stancare il giocatore assorbendo preziose energie psico-fisiche e rompendo il ritmo di gioco.
Quindi il consiglio migliore che posso darvi è certamente di: abituare l’occhio a valutare gli arrivi, anche da lontano.

gli arrivi in terza sponda con il 2/3 d’effetto (effetto B4)

Già nella lezione n°4, “i centri multipli fondamentali”, accennai al fatto che mirando i CM disposti lungo l’asse fondamentale è possibile ricavare i relativi arrivi in terza sponda.
Logicamente in base al trattamento utilizzato avremo differenti correlazioni tra CM ed arrivo. Nonostante il sistema Margutti si applichi con qualunque tipo di trattamento, con risultati più o meno soddisfacenti, cominceremo la trattazione degli arrivi con il 2/3 d’effetto, che è uno degli effetti maggiormente utilizzato per l’esecuzione del 3sponde.
Quindi nell’esempio specifico il trattamento utilizzato è un effetto buono B4 (corrispondente a circa 2/3 d’effetto) con una forza moderata ed una generica steccata accompagnata.

 

Figura
Fig. 2:
L'effetto zonale B4 equivale al classico 2/3 d'effetto

 

Abbiamo detto che partendo da qualunque posizione e indirizzando la biglia battente verso un particolare CM con questo trattamento (effetto B4), la biglia incontrerà lungo il suo percorso, al contatto con la terza sponda lunga, sempre lo stesso arrivo. In pratica otteniamo due fulcri tra loro correlati: il CM e l’arrivo.
Ad esempio puntando il cm10 (o diagonale10 o coefficiente4) la biglia arriverà al 10p (arrivo in proiezione sul panno).
Allo stesso modo mirando il cm20 la biglia arriverà sempre al 20p.
Chiaramente questo intervallo di mira è correlato all’intervallo di arrivi, quindi al cm11 corrisponde l’arrivo 11p, al cm12 il 12p, ecc...
Ricordiamo che per mirare questi CM (senza vederli) bisogna ricorrere alle applicazioni di sistema:

la classica operazione di sottrazione per le partenze da sponda lunga:
   Mira = Partenza - DiagonaleCM
la moltiplicazione basata sui Punti Fissi Moltiplicatori per le partenze da sponda corta:
   Mira = PFx * CoefficienteCM
l’utilizzo di compensazioni da aggiungere/sottrarre al metodo classico quando si parte dalla sponda corta:
   Mira = Partenza - DiagCM ± Compensazione
   In questo caso la numerazione della partenza dalla sponda corta e della mira ha una numerazione adattata, che si rispecchia in quella più conosciuta dell’Angolo50 (vedi la lezione n°13 e la tabella completa delle compensazioni)
l’SMG, la mia ultima applicazione proposta. Pubblicata sul mio sito internet già da un anno, rappresenta quella che ritengo essere una delle mie più interessanti intuizioni, nonché il fulcro dei miei recenti e futuri studi. Permette di sfruttare tutto lo spazio dei CM, eliminando tra l’altro ogni tipo di operazione algebrica. Chiaramente avrò modo di presentarla presto anche sul nostro Magazine

 

Figura
Fig. 3:
Alcuni esempi di applicazioni algebriche del Sistema Margutti, con operazioni di sottrazione e/o di moltiplicazione (in relazione alla sponda di partenza)

 

La figura successiva (fig. 4) mostra come si utilizzano queste applicazioni, attraverso esempi di diagonali che convergono o verso il cm10 oppure verso il cm20.

 

Figura
Fig. 4:
I cm10 ed i cm20 giocati con 2/3 d'effetto conducono rispettivamente al 10 ed al 20 (in proiezione) della terza sponda

 

Con il trattamento B4 tutte queste traiettorie determinano sul biliardo dei percorsi che convergono verso il medesimo arrivo (in proiezione, sul panno):

arrivo10p  per diagonaliCM10

arrivo20p  per diagonaliCM20


scostamento dell’arrivo fisico da quello geometrico
Un cammino molto interessante è lo studio e la valutazione dello scostamento che viene a crearsi tra i due arrivi accomunati da uno stesso CM.
Nell’ultima figura è possibile apprezzare graficamente la discrepanza del cm20, dovuta a fenomeni fisici dipendenti in parte dalle rotazioni naturali ed in parte da quelle impartite con il tipo di trattamento (il B4 morbido, con forza moderata).

 

Figura
Fig. 5:
Scostamento tra l'arrivo ideale-geometrico e quello reale, dovuto in parte alle rotazioni naturali ed in parte all'effetto B4 impartito in partenza

 

considerazioni
Per meglio valutare lo scostamento dovuto unicamente al trattamento si dovrebbe in realtà confrontare l’arrivo fisico del trattamento B4 con l’arrivo fisico del senza effetto, in quanto con il senza effetto vengono mantenuti i fenomeni fisici naturali, ed il confronto con il B4 sarebbe più indicativo. Come vedremo in seguito i problemi maggiori di questo approccio stanno nel fatto che il senza effetto manifesta una difficile correlazione tra le diagonali troppo aperte di un CM. In pratica il senza effetto tende a destabilizzare le correlazioni fisiche tra CM ed arrivi. Questa è una chiave di lettura che può spiegare l’uso gli effetti.

 

Nelle prossime lezioni
Il passo successivo sarà l’introduzione alle altre correlazioni che si ottengono usando il trattamento specificato e gli altri CM fondamentali. Impareremo così tutti gli arrivi sulla terza sponda utilizzando l’effetto B4.
Arrivederci alla prossima lezione!

 
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